(C.Bott.) Si chiama book therapy ed è una pratica terapeutica per affrontare temi e snodi problematici della propria storia di vita attraverso l’utilizzo di testi letterari. Propone un approccio alla lettura che, partendo dalla scelta di testi che propongono punti di vista diversi su problematiche riguardanti l’esperienza umana, guida il lettore nell’elaborazione di una consapevolezza personale più sfaccettata e solida delle proprie esigenze e aspirazioni.
Sul modello proprio della biblioterapia si era costituito a Mandello Lario, per iniziativa dell’assessorato comunale ai Servizi sociali e del Gruppo volontari assistenza agli anziani, un gruppo di lettura articolato su dieci incontri a cadenza settimanale. A condurre e coordinare questa attività era stata chiamata la psicologa Francesca Mauri. Questa settimana al centro diurno di via Manzoni si è tenuto il decimo e ultimo incontro.
Di volta in volta sono state commentate le pagine di Legami di Eshkol Nevo, libro uscito in Italia a maggio 2024. Pur non essendo la traduzione di quello originale, il titolo della raccolta italiana lo completa e lo definisce, in quanto i cuori affamati sono quelli dei protagonisti delle storie, tutti alla ricerca di legami e di relazioni, di momenti da condividere che - come insegna Nevo - possiedono la forza di unire e di costruire, ma che espongono anche al rischio dell’altro, quindi hanno la capacità di creare fratture e separazioni.
I racconti fotografano momenti di vita, storie tratte dalla vita, dove gli esseri umani sbagliano, soffrono, ma trovano comunque la forza per andare avanti, anche se non sempre è garantita la possibilità di farcela. Come accade nella vita, appunto.
A rendere ancora più efficace la narrazione di queste esistenze contribuisce la forma breve del racconto, capace di concentrare in poche pagine momenti rivelatori di una vita intera, senza avere la pretesa di essere esaustiva, tantomeno di imporre un’interpretazione univoca dell’esistenza.
Offrendo una molteplicità di prospettive e di situazioni, grazie anche a una focalizzazione multipla che di volta in volta propone narratori esterni o interni, Nevo mostra al lettore luci e ombre dei legami umani, lasciandogli la possibilità di guardare oltre il singolo attimo e permettendogli di attribuire un significato più ampio all’esistenza umana. Leggendo queste storie aperte non si ha la sensazione che lo scrittore intenda ammiccare al lettore con strategie narrative quanto che voglia farlo sentire parte della storia, di quel legame, e invitarlo a partecipare alla costruzione di un futuro.
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