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Maristella Milani |
(C.Bott.) Sulla bara un cuscino di fiori e un “arcobaleno” di colori: dal bianco al rosso, dall’arancione al verde. E la sua fotografia. Dentro la chiesa arcipretale di San Lorenzo tanta gente. A Mandello Lario è il giorno dell’ultimo saluto a Maristella Milani, morta all’età di 62 anni dopo aver combattuto a lungo (e con tenacia) contro la malattia.
E’ proprio alla malattia che il celebrante fa riferimento introducendo la sua omelìa, quella malattia “di fronte alla quale la nostra sembrerebbe comunque una battaglia persa”. “Ma non è così”, ammonisce don Andrea Giorgetta. Rifacendosi alle letture del rito funebre, il vicario della comunità pastorale mandellese ricorda che “Maristella ha combattuto la buona battaglia” e che “ora lei vive e continuerà a vivere nei nostri cuori”.
La sua luce è ricordo, è speranza, è fiducia. “E lei - aggiunge il sacerdote - ci ha dato un esempio che noi siamo chiamati a seguire e che deve rafforzare la nostra fede e il nostro coraggio”.
Ricorda, don Andrea, il desiderio di Maristella di voler rivedere il mare manifestato a un’amica pochi giorni prima di morire. E torna sull’ideale eredità che ha lasciato a tutti quelli che le hanno voluto bene e l’hanno conosciuta. “Attraverso il suo esempio - afferma al riguardo - cerchiamo di illuminare il nostro cammino, giorno dopo giorno”.
Poi il rito dell’aspersione e dell’incensazione della salma e l’ultima ideale carezza a Maristella. Sui social un’amica scrive: “Sei stata grandissima nella tua lotta. Ora davvero sei una splendida stella...”. E un’altra: “Sei stata una guerriera, adesso sei libera, goditi la luce. Io ti porterò sempre nel mio cuore”.
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