E’ morto all'hospice "Resegone" all’età di 76 anni. Architetto, aveva lavorato presso il Comune di Lecco e abitava a Pescarenico
![]() |
Sergio Lafranconi |
(C.Bott.) A ricordarlo in queste ore è stata sua sorella Carmen. “Ciao Sergio - ha scritto in un post sulla sua pagina Facebook - hai voluto raggiungere nostro fratello Franco proprio nel giorno del suo compleanno. Ora sei con lui, insieme a mamma e papà”. Sono due comunità - quella di Mandello Lario, dove era nato e aveva vissuto con la famiglia, e quella di Lecco, dove aveva trasferito la sua residenza e dove aveva lavorato - a piangere Sergio Lafranconi, morto ieri all’età di 76 anni.
Malato da un anno, era ricoverato da un paio di mesi all’hospice “Resegone” di Lecco, dove è stato amorevolmente assistito e a cui va il ringraziamento dei familiari per la professionalità, l’umanità e la sensibilità dimostrate dal personale della struttura.
Lascia una figlia, Sergio. Si chiama Solange ed è nata nel 1974. E oltre a Carmen, lascia l’altra sorella Dorina e due affezionatissimi nipoti: Edoardo e Guglielmo, nati rispettivamente nel 2014 e nel 2016.
Da Mandello Lario Lafranconi si era trasferito a Lecco intorno ai 18 anni e da allora ha sempre vissuto nel rione manzoniano di Pescarenico. Sposato con Yvette Poletti, aveva lavorato presso il Comune di Lecco. Architetto, aveva ereditato la genialità dei suoi avi e fin dall’infanzia aveva coltivato la passione per la costruzione di bellissimi plastici, nel tempo divenuti sempre più professionali al punto da essergli commissionati da studi di architettura, da costruttori e da imprese.
![]() |
Sergio Lafranconi, primo a sinistra, fotografato alla "Fondazione Ercole Carcano" in occasione di una mostra allestita da sua sorella Carmen, pittrice. |
“Un paio di mesi fa, appena prima del suo ricovero all’hospice, con Sergio avevamo ricordato gli anni della nostra infanzia - ricorda la sorella Carmen - Lui mi ha consegnato tutte le fotografie di famiglia e ha mostrato a me e a mia sorella Dorina alcuni album in cui aveva raccolto le immagini dei plastici da lui fatti negli anni. Sì, costruire plastici è sempre stata la sua passione. Io ho un ricordo nitido delle sue costruzioni lillipuziane più impegnative. Noi eravamo ancora bimbe e lui già iniziava i primi studi di geometra”.
Sergio Lafranconi aveva espresso una volontà precisa, quella che dopo la morte le sue ceneri venissero disperse nelle acque del lago antistanti Mandello, quelle stesse acque che lui ha tanto amato e dove ora riposerà per sempre.
![]() |
Sergio in una foto che lo ritrae con lo scultore Pablo Atchugarry. |
![]() |
La foto della famiglia Lafranconi al completo. |
Nessun commento:
Posta un commento