07 marzo 2025

Stephen scrive da Guangzhou: “Sono stato molto fortunato a incontrare così tanti amici italiani”

Ha conosciuto a Huiling padre Mario Marazzi ed è stato più volte in Italia e a Mandello Lario per incontrare i familiari del missionario. “Sono profondamente convinto che Dio doni ai suoi figli la possibilità di essere diversi per cultura e stili di vita, ma a tutti dona lo stesso amore”

Stephen con padre Mario Marazzi.

Si chiama Stephen Yeung. Ha 46 anni (compirà i 47 il prossimo 5 giugno) e ha viaggiato in Italia (l’ultima volta l’estate scorsa) e in Cina, dove ha avuto modo di conoscere padre Mario Marazzi e la realtà di Huiling, una casa famiglia che opera in aiuto a persone con disabilità mentale, dove il missionario mandellese ha trascorso un intenso quanto per lui indimenticabile decennio. E’ stato più volte anche a Mandello Lario, dove ha conosciuto tra gli altri Doriana Pachera, attuale assessore comunale alla Cultura e all’istruzione, alla quale ha di recente inviato lo scritto che di seguito pubblichiamo.

Ho avuto modo di conoscere Huiling esattamente 20 anni fa. Si tratta di un’organizzazione che si prende cura di persone con disabilità mentale. Questa associazione ha avuto origine nella mia città, Guangzhou. Con gli anni è cresciuta e si è sviluppata, ora è presente anche in altre città della Cina. Mi fa piacere che un ambiente positivo e di aiuto alle persone sofferenti possa espandersi e abbracciare tutti. È mia grande soddisfazione aver fatto parte  di questo gruppo di persone. Qui ho potuto aiutare persone con gravi problemi e questo donarmi mi ha fatto sentire utile e colmo di gioia.

L’associazione Huiling è stata fondata da Meng Weina, la quale ha potuto sempre contare sull’aiuto di tanti amici, alcuni anche non cinesi. Ho avuto modo di conoscerne vari e alcuni mi sono rimasti nel cuore. Con alcuni l’amicizia è diventata così forte che mi hanno invitato in Italia a condividere le mie ferie con le loro. Ed è stato così anche la scorsa estate. Queste esperienze mi danno la possibilità di imparare tante cose nuove e di vedere posti molto belli. La cosa più importante è però che possa trascorrere il tempo con cari amici e le loro famiglie.

Durante le lunghe ore di volo del viaggio di ritorno, ho ripensato ai momenti trascorsi. Di questa esperienza, ho particolarmente meditato su come si svolge la vita quotidiana in Cina e in Italia, cogliendo le cose comuni ma anche le differenze.

ACQUA DA BERE

Ho trascorso le mie ferie nei giorni più caldi dell’estate italiana. Questo ha certamente influito nel focalizzare la prima considerazione. Un amico italiano mi ha raccontato che durante una sua visita in Cina, nel periodo estivo, ha chiesto a un cameriere di avere un po’ d’acqua per dissetarsi. Quando ha cominciato a sorseggiare, si è accorto che l’acqua era calda, quasi bollente. Era rimasto molto sorpreso, pensava di dissetarsi con acqua fresca e invece gli era stata servita acqua molto calda. Non riusciva a capacitarsi. Per un italiano è ovvio che se in estate vuoi dissetarti, chiedi una bevanda fresca, magari anche ghiacciata. Ma in Cina è esattamente il contrario.

Anche a me è successa la stessa cosa, la prima volta che ero arrivato a Milano nel 2014. Rimasi senza parole nel trovarmi acqua fredda. Con l’aiuto degli amici ho capito che un buon rimedio era chiedere il caffè, ma ovviamente non potevo esagerare. Ora non mi faccio problemi a chiedere acqua calda al bar, anche se so già che mi guarderanno perplessi.

Questa abitudine è presto spiegata. Nel 1949 in Cina avvennero profondi cambiamenti politici e Mao prese il potere. In quel momento la situazione era molto difficile e di estrema povertà . I servizi erano molto carenti. Gli acquedotti o non c’erano o non funzionavano. I cittadini recuperavano l’acqua in qualche modo, per cui prima di berla andava resa potabile facendola bollire. Gradualmente questa operazione si trasformò in stile di vita che sopravvive ancor oggi come tradizione e abitudine. Non più per necessità, per fortuna. Per cui nei bar cinesi si ha l’abitudine di servire l’acqua calda, ma se qualcuno la chiede fredda, nessuno rimane sorpreso.

STORIA

La storia della Cina è caratterizzata da una serie non eccessiva di dinastie che gestirono per millenni il potere. I cinesi ricordano ad esempio la famiglia Qin (221 a.C. - 207 a.C.), che fu la prima capace di riunire le i varie etnie sotto il proprio dominio e creare così un regno potente. Vi è poi quella Han (202 a.C. - 220 d.C.). Questa è ricordata per aver reso il Paese più forte e il più importante nell’Asia. Un po’ come l’impero romano che si sviluppava negli stessi anni attorno al Mediterraneo. Il nome Cina deriva proprio da questa dinastia.

Nei secoli seguenti vi fu la famiglia Tang (618-907). Questa dinastia portò all’eccellenza l’economia, la cultura e il benessere nel popolo. Fu inoltre quella più aperta verso gli altri popoli grazie ai legami creati dal commercio. In quei secoli, molte delle China Town nel mondo si chiamavano “Tang Ren Jie”, ossia “la strada del popolo Tang”.
A me piace studiare la storia della Cina, mi fa capire le nostre origini e come queste influiscano sul mondo attuale. Sono rimasto sorpreso da un’amica italiana quando le ho chiesto se fosse fiera dell’impero romano, perché mi ha risposto che non ne coglie il motivo.

LA MIA CITTÀ NATALE

Un’altra cosa che mi pare molto diversa tra Cina e Italia è il rapporto con il luogo di origine. Sono stato sorpreso di apprendere che il dialetto è usato raramente. Mi hanno anche detto che ai giovani di Milano non piace parlare il dialetto locale.

Mi ha anche sorpreso sapere che il dialetto è poco usato e mi dispiace che i giovani lo ignorino. Per quanto mi riguarda, sono orgoglioso di parlare il dialetto della mia città natale, che si trova nell’est della provincia del GuangDong. Al lavoro, nella città di Guangzhou, parlo il cantonese, mentre quando sono con i parenti mi è più naturale parlare il dialetto.

FIRENZE

Agosto 2024, sono stato a Firenze a trovare un amico che non vedevo da anni. Si tratta di uno dei primi amici conosciuti presso Huiling a Guangzhou e che poi non ero più riuscito a incontrare. Mi aveva detto che vi erano tante cose belle da ammirare. In realtà è stato anche meglio.

Di quello che mi ha raccontato mi hanno colpito in particolare gli eventi legati all’alluvione di Firenze del 1966. Il mio amico, Emanuele Fumagalli, mi ha spiegato come molte persone sono venute ad aiutare la gente locale. Padri e figli insieme sono andati a Firenze a dare una mano a chi ne aveva bisogno e a contribuire alla ricostruzione della città danneggiata.

Anche in Cina, Nord-est della Cina, Hei Longjiang, centro della Cina, Jiangxi, Hunan, Hubei nel 1998 si è verificata una grave inondazione. Come a Firenze molti volontari sono andati ad aiutare chi aveva bisogno. Lo stesso nel 2008 in seguito a un grave terremoto nel Sichuan.

Stephen in una foto del maggio 2016 che lo ritrae con papa Francesco.

VITA QUOTIDIANA

Quando stavo con la famiglia di un mio amico italiano guardavamo i Giochi olimpici in Tv. I genitori hanno insegnato ai bambini come mostrare il loro rispetto quando la squadra italiana vince la partita, pieni di orgoglio e onore per le loro squadre e il loro Paese. È lo stesso anche in Cina. Quando le squadre cinesi hanno vinto i giochi nelle partite olimpiche, tutti i cinesi si sono emozionati ed erano orgogliosi delle nostre squadre e del nostro Paese.

GLI ANZIANI DELLA FAMIGLIA

Nei giorni trascorsi da un amico a Varese sono rimasto colpito da come si prendeva cura degli anziani genitori. Li aiutava con cura e amore. Lo stesso è in Cina, dove abbiamo un grande rispetto per gli avi e in particolare per quelli della propria famiglia. Per il popolo cinese la famiglia è la cosa più importante nella nostra vita.
Gli amici italiani hanno tutti all’incirca la mia età. Questo significa avere i genitori che stanno diventando anziani. Alcuni hanno solo bisogno di vedere spesso i loro figli e nipoti, mentre altri richiedono maggiore attenzione.

Con piacere dedichiamo ogni nostra cura ai genitori: così come loro ci hanno custoditi da piccoli e accompagnati nella vita, così ora noi trasmettiamo loro il nostro amore con le nostre attenzioni e cure.

È bello che la famiglia si raduni e si passi un po’ di tempo insieme. In Cina è tradizione trovarsi almeno una volta la settimana a mangiare tutti insieme. Nella società moderna è normale che alcuni membri della famiglia si spostino per lavoro e la festa per ritrovarsi tutti insieme è la celebrazione del nuovo anno.

GRAZIE A HUILING

Credo di essere stato molto fortunato a conoscere così tanti amici italiani grazie all’associazione Huiling. Sono persone piene di amore e gentilezza. Spero di poter continuare ad incontrarli, in Cina e in Italia.

Grazie a questi amici, scopro la fede cattolica che li anima, sia nella loro vita quotidiana, in famiglia e anche quando vengono a dare una mano ad aiutare le persone bisognose. Con gli amici parlo in inglese e questo mi ricompensa degli sforzi fatti per impararlo. Ora vorrei imparare anche l’italiano, per poter comunicare meglio con loro, non limitarmi a poche parole come “grazie”, “buongiorno”, “questo cibo mi piace”.

IL PRESIDENTE MATTARELLA ALLA CINA

Nei giorni in cui sto scrivendo questi appunti sul mio viaggio in Italia della scorsa estate, il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, è in Cina. Ha incontrato il presidente della Repubblica popolare cinese, Xi Jinping, a Pechino lo scorso 8 novembre. Il Presidente italiano ha poi avuto molti altri incontri con il mondo della cultura, della finanza e della storia. Mi auguro siano stati sottoscritti tanti accordi per accrescere l’amicizia tra i nostri Paesi.

DISCORSO DEL PRESIDENTE XI

Il discorso del presidente Xi mi ha particolarmente colpito quando ha incoraggiato i popoli della Cina e dell’Italia a lavorare insieme, per cercare di praticare il senso di conoscenza reciproca e di coltivare l’amicizia con lo scopo di costruire il futuro insieme e che sia capace di portare pace e sviluppo.

DISCORSO DEL PRESIDENTE MATTARELLA

Il presidente Mattarella ha ripetuto in vari discorsi l’importanza che Cina e Italia cerchino di coltivare sempre più il rapporto di amicizia. La costruzione di ponti tra società diverse permette l’incontro e l’amicizia tra i popoli.

Un esempio è il discorso tenuto all’università Pechino il 9 novembre. In questa occasione Mattarella ha sottolineato l’importanza della cultura come elemento di amicizia e concordia tra i popoli. Ha incoraggiato circa la promozione del sapere come stimolo all’amicizia tra le genti. Ha detto di come culture diverse devono riuscire a incontrarsi per imparare a rispettarsi e coesistere.

Stephen a Mandello Lario in una foto dell'agosto 2015.

IL PONTE TRA CULTURE DIVERSE

Anch’io, nel mio piccolo, cercherò di fare la mia parte. Ne sento il bisogno e mi impegnerò a cercare di capire sempre meglio la cultura e le abitudini dei miei amici occidentali, così come cercherò di coinvolgerli nella mentalità della vita quotidianità cinese.

Il caso dell’acqua calda da bere è soltanto un piccolo esempio, ma curioso e simpatico. Spero possa essere d’aiuto al lettore. Io ho cercato di fare del mio meglio.

Sono profondamente convinto che Dio doni ai suoi figli la possibilità di essere diversi per cultura e stili di vita, ma a tutti dona lo stesso amore e lo stesso rispetto.

L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE

Nel tempo trascorso in Italia, ho parlato con gli amici di vari argomenti. Considerando il mio lavoro, spesso mi chiedevano un mio parere circa l’intelligenza artificiale. Io credo che questa nuova tecnologia debba esser vista come un coltello. Può essere usata per tagliare il cibo e renderlo più facile da mangiare. Quindi uno strumento utile e positivo. Però può essere usata in modo malvagio, come quello di colpire una persona e fare del male. La cosa importante è come si applica lo strumento. Dovremmo limitare l’uso dell’intelligenza artificiale attraverso delle leggi? Certo, come il coltello: si deve favorire l’uso buono e evitare quello malvagio, che fa male alle persone. Detto in modo generale sembra facile, ma oltre alle definizioni più condivise e banali di non fare del male agli altri, ci si trova spesso ad affrontare situazioni non ovvie, dove la distinzione tra giusto e sbagliato non è così immediata ma implica delle profonde riflessioni.

LA MIA VITA

Nella mia vita affronto ogni giorno difficoltà legate al mio corpo. Rendo grazie al buon Dio, il quale mi ha dato buone capacità intellettive che mi permettono di avere rapporti con tante persone. Ho un lavoro che mi appassiona e accolgo questa possibilità come un dono ricevuto: sono tecnico informatico. Ricordo una frase di Bill Gates, il fondatore di Microsoft. Quando divenne l’uomo più ricco del mondo, disse: “È stato Dio a darmi la possibilità di avere successo nel lavoro. Con i soldi che guadagno cercherò di aiutare le persone bisognose”. Si tratta di una frase che mi ha molto colpito e che cerco di mettere in pratica nel mio piccolo ogni giorno. Dovrei usare le mie conoscenze per aiutare gli altri che ne hanno bisogno.


I SUCCESSI NEL MIO LAVORO

Lo scorso luglio è stato per me motivo di grande soddisfazione avere ottenuto il primo premio messo in palio dalla mia azienda, la Mitsubishi. Tra i 24 sono risultato quello che ha meglio risposto agli obiettivi che la ditta aveva indicato. Si trattava di creare dei software al fine di migliorare la qualità del lavoro. Ho ricevuto il premio durante una festosa cerimonia davanti a tutti i 3.500 lavoratori della Mitsubishi.

LA MIA SPERANZA

La mia speranza è quella che il premio ricevuto dalla mia azienda non possa limitarsi a rendere migliore e più produttivo il nostro lavoro, ma mi auguro che i miei colleghi riescano a percepire l’amore che ho messo nei miei sforzi e cogliere così il riflesso in me dell’amore di Dio. È Lui che mi ha dato queste capacità e vorrei tanto che nel mio lavoro, nel mio impegno, questo trasparisse.

Sono certo che se tutti cercassimo di dare il meglio di noi, le sofferenze sarebbero ridotte, i litigi scomparirebbero e non ci sarebbero le guerre. Per questo motivo lodiamo Dio e preghiamo. Sia pace nel mondo.


 

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