Da Lierna riceviamo e pubblichiamo:
Facendo riferimento alle repliche della sindaca di Lierna, Simonetta Costantini, sulla nota vicenda del tombotto di via Leopardi mi preme esprimere alcune considerazioni.
Per quanto riguarda l’altezza del tombotto prendo atto della verifica effettuata dalla sindaca che rileva un’altezza di 4,05 metri. Faccio presente che lo stesso rilievo eseguito dal sottoscritto 20 anni or sono, quando si doveva valutare se aderire al piano di insediamento produttivo, quotava 4 metri e 15, misura presa sul cordolo in cemento al centro del tombotto stesso e non sulla griglia deformata. Suddetta quota, anche se risicata, permetteva il passaggio di tutti i mezzi con altezza fino a 4 metri come consentito dal cartello a valle del tombotto.
Al riguardo trascrivo quanto recita il manuale delle gallerie stradali: “Nell’Unione europea l’altezza massima dei veicoli pesanti è di 4,00 metri, anche se le convenzioni di Ginevra ammettono un massimo di 4,3 metri. Aggiungendo un margine di 0,20 metri a queste altezze massime allo scopo di assorbire i movimenti verticali dei veicoli pesanti, le tolleranze verticali minime richieste risultano essere di 4,20 metri (4,50 metri)” (fonte PIARC World road association).
Nei giorni scorsi due mezzi alti 4 metri, ribassati tramite sospensioni pneumatiche a 3,90 come confermato dalle forze dell’ordine intervenute, hanno avuto grossi problemi uno salendo l’altro scendendo da via Leopardi. Ciò mi porta a dire che evidentemente la conformazione della strada in salita e la presenza di una sorta di dosso a monte rendono insufficiente la tolleranza di 5 centimetri in altezza. Questo perché bisogna considerare che i mezzi pesanti non sono un punto fermo al centro del tombotto ma una sorta di parallelepipedo alto 4 metri e lungo più di 13 che si muove e sobbalza.
Ora, a mio parere, la situazione che si è creata è questa: la segnaletica indica e permette il passaggio di mezzi alti 4 metri. Le tolleranze richieste non ci sono per cui se i mezzi si danneggiano i trasportatori hanno tutto il diritto di chiedere i danni al Comune e la stessa cosa può si fare anche a Rfi per i danni al tombotto. Così oltre ad aver speso male i soldi pubblici si rischia di pagare ulteriormente.
Visto che la sindaca sostiene che tutta questa vicenda è una strumentalizzazione politica e un attacco alla sua persona propongo che il dibattito venga portato su un piano strettamente tecnico visti i dati di cui siamo in possesso e chiedo la sua disponibilità e volontà politica a porre rimedio a questa situazione, prendendo in considerazione la possibilità che i lavori eseguiti per qualche malaugurato caso non abbiano mantenuto le promesse attese. Perché chi fa sbaglia e soltanto chi non fa non sbaglia mai.
Marcello Sibilloni
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