28 marzo 2025

Oggi alle 18 l’ideale inchino di Mandello Lario a Zaira Spreafico e al carisma di una grande donna

Zaira Spreafico in una foto che la ritrae alla "Nostra famiglia" di Mandello Lario.

(C.Bott.) Si intitola "Zaira Spreafico, Il coraggio dell'impossibile" ed era stato pubblicato dall’Associazione “La Nostra famiglia” e dall’Istituto secolare delle piccole apostole della carità in occasione del decimo anniversario della sua morte (Zaira Spreafico fu tra le prime donne in Italia a battersi per il diritto alla salute, e non soltanto all’assistenza, dei bambini colpiti dalle patologie più gravi e invalidanti).

A curare quel libro era stata Gianna Piazza, che introducendolo scriveva tra l’altro: “Con lei abbiamo capito che il valore di una persona, la sua finezza e magnanimità consistono nel “fare e insegnare” quanto l’amore detta, assolvendo quei debiti che solo il bene conosce. Senza ristrettezze di tipo precettistico, anche quando si tratta di indicare e magari ripetere i medesimi consigli. Ma, si sa, la ripetizione fa parte della struttura dell’uomo ed è necessaria per vivere sensatamente. Poiché è il “senso” che muove ogni ripetizione e in essa permane, lasciandosi così scoprire. Ciò che sazia non è il sapere sempre cose nuove ma il sentire e gustare interiormente quelle essenziali, forse ripetendole con poche varianti e tonalità di tema, utili comunque a discernere e affinare il gusto interiore. Zaira agiva così”.

Mandello Lario ricorderà e onorerà oggi Zaira Spreafico in un incontro che si terrà alle ore 18 presso la sala consiliare in piazza Leonardo da Vinci nell’ambito della rassegna “Non solo 8 marzo” organizzata dall’assessorato comunale alle Pari opportunità.

Nata a Lecco il 6 aprile 1920, Zaira Spreafico incontrò don Luigi Monza nel 1936 al suo ingresso nella parrocchia di San Giovanni. Nei primi anni Quaranta entrò a far parte dell’Istituto secolare da lui fondato. Crocerossina volontaria negli ospedali militari, insegnante di religione all’Istituto magistrale “Carlo Tenca” di Milano, sfollata a Varese si occupò di attività ricreative per studenti.

Dal ‘45 al ‘46 si dedicò all’assistenza dei fanciulli abbandonati e a partire dal 1947 si impegnò per l’organizzazione di servizi per la diagnosi, la cura e la riabilitazione delle disabilità infantili e in collaborazione con l’Istituto neurologico “Besta” di Milano contribuì alla creazione di centri di riabilitazione (il primo centro di riabilitazione extra ospedaliero riconosciuto dallo Stato in Italia è quello della “Nostra famiglia” di Ponte Lambro).

Dal 1948 al 2004, anno della sua scomparsa, fu presidente dell’Associazione “La Nostra famiglia” e direttrice generale dal ‘48 all’89, opera concepita per il recupero di soggetti portatori di disabilità. Negli stessi anni è stata anche responsabile generale dell’Istituto Secolare delle Piccole apostole della carità, fondato dal beato don Luigi Monza.

Grazie alla sua instancabile attività i centri della “Nostra famiglia” sono andati moltiplicandosi e qualificandosi sempre più. Ed è a Zaira Spreafico che Mandello Lario deve il poliambulatorio realizzato dalla “Nostra famiglia” grazie all’eredità ricevuta dalla famiglia Monti. Il centro di riabilitazione motoria “Giovanni e Giustina Monti” ha sede in via Nazario Sauro ed è operativo dal 1986. Al suo interno sono attivi una residenza sanitario assistenziale per persone con disabilità e un ambulatorio di terapia fisica e riabilitazione. La struttura si propone di offrire un percorso di riabilitazione a soggetti disabili adulti con patologie neuro-psico-motorie complesse.

All’incontro mandellese di oggi interverranno il dottor Domenico Galbiati, neurologo, presidente della commissione scientifica dell’I.R.C.C.S. “Eugenio Medea”, Carla Andreotti, piccola apostola della carità, già dirigente sviluppo e formazione dell’Associazione “La Nostra famiglia”, e Alessia Fumagalli, laureata in Scienze della formazione e insegnante di scuola primaria a Costamasnaga.

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