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Gian Luigi Daccò |
Mandello Lario e la caccia alle streghe nel sedicesimo secolo. E’ questo il tema della conferenza che si terrà venerdì 7 marzo in sala civica (inizio alle ore 21). Relatore sarà Gian Luigi Daccò, autore del libro La donna del gioco.
Lo storico dell’arte Vico Dorio, implicato nelle vicende di un gruppo terroristico, deve dare le dimissioni dalla Soprintendenza di Milano e tornare nella sua città, Lariana, dove apre una galleria di arte contemporanea. Per caso scopre nell’archivio storico cittadino i documenti terribili di un processo per stregoneria del 1571.
Il romanzo prende spunto da alcune carte d’archivio su cui l’autore stava lavorando e riguardanti processi a streghe avvenuti nel XVI secolo in Alta Lombardia. Nasce così un’opera singolare e avvincente che alterna in parallelo le vicende della vita di Dorio a quelle dei protagonisti di dimenticati processi inquisitoriali, due storie affiancate che si intrecciano e sovrappongono. Con quale centro si possa identificare Città Lariana, Como o a Lecco, non è dato sapere e così è anche per la Valnigra, la terra delle streghe. Invece le altre citate nel testo sono località che si trovano realmente nei pressi del lago di Como, in Valtellina o nel Canton Grigioni.
Venerdì a Mandello Daccò spiegherà chi erano le donne considerate streghe e si soffermerà su un episodio che riguardò il territorio lecchese. Ricorderà infatti che nel 1569 monsignor Giorgio Rattazzi, prevosto di Lecco e vicario dell’Inquisizione, fece arrestare una dozzina di donne. Le accusò di essere amanti di demoni, di far morire bambini, di partecipare a sabba orgiastici, di fabbricare filtri d’amore e filtri di morte, di rendere sterili le donne, adorare Satana.
Le accusate vennero condannate al rogo. Inaspettatamente la Comunità generale di Lecco e il Senato, supremo Tribunale dello Stato di Milano, si rifiutarono di convalidare quelle sentenze. Non solo: inviarono un esposto contro quel giudizio direttamente al presidente dell’Inquisizione romana, il cardinale Scipione Rebiba, il quale annullò le condanne di Lecco. Alcuni brani del libro di Gian Luigi Daccò verranno letti dal lecchese Gianfranco Scotti.
La conferenza è inclusa nella rassegna “Non solo 8 marzo” proposta dall’assessorato comunale alle Pari opportunità.
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