(C.Bott.) Al balcone del municipio che si affaccia su via Manzoni il tricolore, quello che alcuni anni fa era stato “confezionato” da mamme e nonne degli alunni delle materne cucendo insieme quadrati di stoffa bianchi, rossi e verdi di diverse tonalità. Sotto quella bandiera il sindaco, Riccardo Fasoli, con tanto di fascia tricolore, le autorità pubbliche e le forze dell’ordine. Con loro, nell’arco della mattinata, i bimbi di tutte le scuole dell’infanzia del paese, ciascuno con una piccola bandiera italiana tra le mani.
A loro, nella giornata in cui dal 2012 ogni 17 marzo si celebra l’unità nazionale, la Costituzione, l’inno e appunto la bandiera, istituita per promuovere i “valori di cittadinanza, fondamento di una positiva convivenza civile”, nonché per riaffermare e consolidare “l’identità nazionale attraverso il ricordo e la memoria civica”, si è rivolto il primo cittadino. Poche ma significative parole, per ricordare che “164 anni fa l’Italia non c’era” e che affinché ci fosse un Paese unito “c’è chi ha sofferto e sacrificato la propria vita”.
“L’Italia unita è un bellissimo regalo che ci è stato fatto - ha detto Fasoli - ed essere liberi e democratici è la più bella cosa che sia”. “Tutti però devono rispettare le regole - ha aggiunto il sindaco - e fare tesoro dei princìpi custoditi nella Costituzione”. Poi un ultimo invito ai bimbi che lo ascoltavano attenti: “Ricordatevi sempre che siamo tutti italiani”.
Prima di fare ritorno alle rispettive scuole i piccoli alunni, sventolando il tricolore, hanno intonato l’inno di Mameli.
Oggi pomeriggio alle 17, in sala consiliare, l’attribuzione della cittadinanza simbolica “ius soli” a tre minori stranieri. A seguire, sempre in sala consiliare, cerimonia di consegna di una copia della Costituzione ai diciottenni.
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