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Marzo 2020, il sindaco Riccardo Fasoli onora in piazza Leonardo da Vinci le vittime del Covid. |
“Se guardo a quello che scrivevo 5 anni fa mi sembra impossibile. Un’ondata di paura in quel marzo 2020. I primi 25 positivi, sentiti tutti i giorni. Poi i quasi due mesi da soli, Pasqua e il 25 Aprile in solitudine. Il lavoro di chi, dietro le quinte, provava a gestire dati, informazioni, visite, ricoveri, necessità personali di chi era in ospedale. Poi l’estate di semilibertà e una bomba a orologeria autunnale che è esplosa portandosi via tanti concittadini”.
Riccardo Fasoli, sindaco di Mandello Lario, ricorda così il quinto anniversario della pandemia nella data in cui si celebra la Giornata nazionale in memoria delle vittime del Covid.
“Regole che potevano sembrare assurde - scrive il primo cittadino, che in quello stesso periodo si apprestava a concludere il suo primo mandato da sindaco - ma che hanno salvato la vita di tanti fragili. Tanti sanitari che hanno sacrificato la loro vita mentre noi ci lamentavamo di non poter andare in ferie. Per un soffio, il Covid si è portato via pure la mia cara “Gis”. Non dimenticherò mai il battesimo di Enea in una chiesa del “Sacro Cuore” deserta, non dimenticherò mai la processione solitaria della bara di mia nonna tra le vie di Olcio, non dimenticherò mai l’assenza al funerale di mezza famiglia che l’aveva accudita perché a casa malata”.
Poi l’ultimo pensiero: “Si poteva fare meglio, si poteva fare peggio. Quel che dovevamo imparare è che da soli non si va lontano. In molti lo hanno capito, in pochi l’hanno imparato”.
Questa sera, intanto, il municipio di Mandello sarà illuminato con il tricolore.
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