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Gian Mario Fragomeli, consigliere regionale del Pd. |
“Premesso che sono sei le imprese liernesi che mi hanno contattato e richiesto un incontro e un mio intervento presso l’assessorato regionale allo Sviluppo economico alla luce dell’impossibilità di passaggio dei mezzi alti 4 metri, non spetta a me indagare se e perché due imprese hanno successivamente ritirato la loro adesione a quella stessa richiesta. Restano comunque quattro imprese che, a differenza di quanto pensa il sindaco, sono comunque importanti anche se con un numero inferiore di dipendenti”. Gian Mario Fragomeli, consigliere regionale lecchese del Partito democratico, replica a Simonetta Costantini, sindaco di Lierna, in merito alla vicenda relativa al tombotto di via Leopardi.
“Il sindaco - afferma - omette di indicare che prima dell’intervento sul tombotto l’altezza del sottopasso era maggiore, come da lei stessa dichiarato in consiglio comunale, e i camion passavano. Infatti la tolleranza necessaria è superiore ai 4 metri (15/20 centimetri) proprio per consentire il passaggio dei mezzi pesanti. Non è certo una mia opinione se i camion si bloccano e riportano danni! Ad ogni modo sottolineo che io sto esercitando le mie competenze di controllo, avendo la Regione speso ben 160mila euro di risorse pubbliche per un’opera che sta creando evidenti e dimostrabili difficoltà di accesso”.
Fragomeli ricorda quindi che l’incontro richiesto dalle aziende era avvenuto in data 17 gennaio presso la ditta Sibilloni, presenti tutte e sei le imprese. “Io non ho pubblicizzato quell’iniziativa - osserva il consigliere regionale - proprio perché non volevo strumentalizzare la questione, bensì risolverla con l’assessorato regionale e il Comune. Nulla è accaduto e i camion incontrovertibilmente non passano dal sottopasso”.
“Mi spiace che anche tenendo sottotraccia per settimane una richiesta di allarme e criticità degli imprenditori - osserva ancora Fragomeli - piuttosto che convocare un tavolo per capire come risolvere il problema in attesa dell’intervento regionale sollecitato, la sindaca si limiti a parlare di una mia presunta strumentalizzazione politica. Quando il 17 gennaio ho incontrato gli imprenditori, ho semplicemente raccolto un grido d’allarme: fornitori non più disponibili, costi maggiorati per il trasbordo su mezzi più piccoli, difficoltà di gestione delle commesse”.
“Spiace che anziché stendere tappeti rossi a imprenditori che resistono in contesti logistici complicati come quelli del nostro Lago, salvaguardando posti di lavoro - conclude l’esponente del Pd - la decisione di un sindaco sia quella di buttarla in “caciara” politica. Nei miei dieci anni da sindaco a Cassago Brianza ho accolto e trattenuto multinazionali per salvaguardare un bene prezioso qual è quello del lavoro!”.
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