Tutto ha inizio con il trattato di Parigi del 10 febbraio 1947 quando all’Italia viene chiesto di “restituire” alla Jugoslavia l’Istria, con le città di Fiume, Pola e Zara e le isole di Cherso e Lussino. Il trattato prevedeva anche il diritto da parte jugoslava di requisire tutti i beni dei cittadini italiani. Al fine di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale con una legge del 2004 il 10 febbraio è stato riconosciuto come “Giorno del ricordo”.
Per
onorare questa ricorrenza stasera alle ore 21 al teatro “Fabrizio De André” di
piazza Leonardo da Vinci a Mandello Lario (ingresso libero) per iniziativa
dell’amministrazione comunale andrà in scena “La grande storia di Abdon
Pamich”, di (e con) Davide Giandrini.Abdon Pamich, classe 1933.
Il racconto prende il via nel settembre del ’47 quando un ragazzino di 13 anni in calzoncini, maglietta e scarpe da ginnastica fugge con il fratello Giovanni senza i genitori dalla sua città, Fiume. E’ notte, corrono nel buio - con il timore di essere uccisi - tra i binari che attraversano la campagna per oltre 5 chilometri alla ricerca di un treno che li possa portare verso un futuro migliore e sicuro. E’ una storia toccante che racconta il dramma delle foibe, di quello che migliaia di italiani hanno dovuto subire dopo la seconda guerra mondiale.
Quel ragazzino è divenuto uno degli sportivi italiani con il maggior numero di medaglie vinte nella disciplina della marcia, mentre suo fratello Giovanni è diventato chirurgo. Una storia con un finale con le braccia al cielo, proprio come Pamich viene ritratto nella sua vittoria più bella: l’oro conquistato a Tokyo nel 1964.
Abdon Pamich sarà a teatro per raccontarsi e raccontare al pubblico mandellese la sua esperienza di vita e di grande sportivo e avrà modo di incontrare i campioni olimpici Giuseppe Moioli e Ivo Stefanoni, da lui conosciuti ai Giochi di Melbourne del 1956.
Pamich, classe 1933, oltre all’oro di Tokyo ha conquistato anche il bronzo a Roma nel 1960 e ha partecipato alle Olimpiadi di Melbourne del 1956, di Città del Messico del 1968 e di Monaco nel 1972, dove è stato il portabandiera italiano alla cerimonia di apertura. Vanta due titoli europei e per 40 volte è stato campione italiano, sempre nella marcia.
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