(C.Bott.) Cambio di programma nel palinsesto della rassegna teatrale 2024-2025 proposta a Mandello Lario dal Comune. Lo spettacolo “Pigiama per sei” con Antonio Cornacchione, Max Pisu, Laura Curino, Roberta Petrozzi, Rita Pelusio e Rufin Doh inizialmente previsto per la sera di giovedì 13 febbraio per problemi organizzativi della Compagnia viene anticipato a sabato 8, sempre con inizio alle 21 e sempre al teatro “Fabrizio De André” di piazza Leonardo da Vinci.
25 euro il costo del biglietto, che può essere acquistato online collegandosi al link www.comune.mandello.lc.it (il sistema consente di scegliere il posto e di pagare tramite carta di credito e sul pagamento verrà applicato 1 euro e 50 per la prevendita), oppure recandosi presso l’Ufficio cultura in via Manzoni 44/3 nei giorni di lunedì, martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 10 alle 13. Non è possibile il pagamento in contanti. Sarà inoltre possibile acquistare il biglietto la sera stessa dello spettacolo alla biglietteria del teatro.
“Pigiama per sei” rappresenta il tipico meccanismo in cui ognuno è costretto a interpretare un ruolo diverso a seconda delle persone presenti nella stanza, in un crescendo di equivoci e risate. La trama ruota inizialmente intorno alla coppia formata da Jacqueline e Bernard che invita in villa un amico di lui, Robert, che però è l’amante segreto di lei. Ma l’invito nasconde un’altra insidia: Bernard, il tradito, è a sua volta l’amante di Brigitte, che viene spacciata per la ragazza di Robert. Il quadro si complica quando a inserirsi involontariamente in questo gioco è una cameriera, chiamata da un’agenzia all’ultimo momento: porta lo stesso nome (Brigitte) dell’amante di Bernard ma non può svelarsi. Quando la situazione sembra precipitare accadrà qualcosa che rimette tutto in gioco.
Il 13 febbraio, in ogni caso, a Mandello si terrà uno spettacolo a ingresso gratuito organizzato dall’amministrazione comunale in occasione del Giorno del ricordo, istituito nel 2004 per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati nel secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale. Al “De André” quella sera andrà in scena “La grande storia di Abdon Pamich”, scritta e raccontata da Davide Giandrini.
Settembre 1947. Immaginate un ragazzino di 13 anni. Indossa calzoncini, maglietta e scarpe da ginnastica. Sta fuggendo, insieme al fratello Giovanni, dalla sua amata Fiume. Senza la mamma e senza il papà. Loro due, soli. Immaginateli di notte. A correre nel buio. Tra i binari della campagna. Per oltre 5 chilometri. Alla ricerca di un treno che li possa portare verso un futuro migliore. Più sicuro. Quel ragazzino è diventato uno degli sportivi italiani con il maggior numero di medaglie conquistate nella faticosa disciplina della marcia. Una storia che racconta del dramma delle foibe, che migliaia di italiani hanno dovuto subire dopo la seconda guerra mondiale quando l’Italia, sconfitta, firmò il trattato di pace che assegnava parte delle sue terre alla Jugoslavia di Tito.
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