Don Marco Grega all’omelìa: “Il sorriso, il garbo e la gentilezza erano i suoi biglietti da visita, la sua manifestazione di qualcosa di più profondo che ha a che fare con la bontà e la mitezza”
(C.Bott.) “C’è tanta gratitudine e tanta amicizia in questa celebrazione, quella stessa gratitudine e amicizia che “Pigi” nella sua esistenza ha voluto mettere in circolo”. Così don Marco Grega, superiore provinciale dei Guanelliani, ha introdotto oggi pomeriggio a Mandello Lario il rito funebre di Pierluigi Besana, morto all’età di 81 anni.
Si sono ritrovati in tanti, nella chiesa arcipretale di San Lorenzo, per tributargli l’estremo saluto. I riti e i canti introduttivi, poi la lettura del Vangelo di Giovanni “che ci aiuta - per dirla con le parole del celebrante - a consegnare al Signore lo stato d’animo con cui oggi siamo qui”.
“La parola di Dio viene come una luce - ha detto don Marco all’omelìa - e ci dice che la volontà del Padre è che nessuno e nulla vada perduto, perché anche quando viene a mancare una persona cara i legami si rafforzano in Dio e nulla di ciò che è stato va perduto”. “Siamo tutti in cammino verso Casa - ha aggiunto il sacerdote - e questa chiesa è il simbolo della Casa che ci attende. “Pigi” questa fede l’ha vissuta e sperimentata, perciò tutti noi siamo chiamati a vivere questo momento con questa certezza”.
La vita di Pierluigi è stata un bel messaggio di Dio, un messaggio che lui sapeva trasmettere con il suo sorriso, il suo garbo e la sua gentilezza, “lo stesso sorriso, lo stesso garbo e la stessa gentilezza che erano i suoi biglietti da visita, la sua manifestazione di qualcosa di più profondo che ha a che fare con la bontà e la mitezza”.
Era una persona buona, “Pigi”, e il suo tratto gentile diceva cos’era lui dentro. “Il suo era il modo più autentico di essere al mondo - ha detto ancora don Marco - Lui amava le cose belle della vita e la sua esistenza ha saputo interpretarla con gioia. Vedeva il positivo in ogni situazione, anche in quelle più pesanti e difficili. E questa è la sua testimonianza, che ora noi siamo chiamati a raccogliere”.
Poi l’ultimo passaggio della sua omelìa: “Pierluigi ha molto amato questa chiesa dove ci ritroviamo oggi per dargli l’estremo saluto e noi lo ringraziamo anche di questo”.
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