Sarà in libreria dal 6 dicembre. Nel volume l’autrice affronta vari temi: i conflitti e l’amore, le trasgressioni e l’etica, la nascita e la morte, l’impegno per la vita eterna, il peccato e altro ancora
Il 6 dicembre sarà in libreria il suo libro Il paese sul lago. Cento e un personaggio in scena, edito da “Marcianum Press”. Lei è Adriana Lafranconi, ex insegnante mandellese conosciuta per i suoi testi con cui affronta, anche su questo blog, problematiche legate in particolare proprio al mondo della scuola e dell’educazione. Il suo esordio nella narrativa avviene però attraverso una raccolta di aneddoti.
“Da insegnante - conferma - avevo scritto brevissimi racconti e filastrocche entrati a far parte di libri di testo. Poi qualche storia per bambini piccoli, qualche narrazione breve, in occasione di qualche evento. Se posso concedermi una battuta, questo libro è stata una sorpresa anche per me perché Il paese sul lago non nasce da un progetto definito a priori ma si costruisce via via, quasi come un gioco”.
“Era nata la consuetudine tra me e un’altra persona - aggiunge - di rievocare aneddoti della gente di Mandello di diversi decenni fa, in particolare fra gli anni Quaranta e Sessanta del secolo scorso: un divertimento riservato a noi due donne. Poi l’idea di scriverli, per conservare memoria del passato del nostro paese. Messi su carta, i vari fatti acquisivano una maggior consistenza rispetto alla loro narrazione orale, così ho chiesto ad amici lettori competenti di leggerli e di darmi un parere. Da loro sono stata incoraggiata a continuare la raccolta e così il progetto ha preso forma e si è definito”.
Un percorso diverso, dunque, da quello che vede uno scrittore inventare i propri personaggi, dare loro un nome, un’esistenza, collocarli in un ambiente, farli inciampare nelle vicende che andranno a comporre la trama…
“Certamente. Non sono stata io a costruire i personaggi, ma sono stati i personaggi a venire incontro a me. Il mio compito è stato prima di tutto quello di scegliere, nel loro insieme, quelli che a mio parere rispondevano meglio di altri a una serie di scopi: essere portatori di un significato che valesse la pena conoscere, divertire il lettore ma anche rappresentare un’occasione per riflettere, oltre a permettergli di farsi un quadro d’insieme della Mandello dell’epoca. E siccome la sostanza si nutre della forma, li ho rivestiti della parola comico-ironica, a mio parere adatta a valorizzarli. Ne è nata una galleria di donne e uomini testimoni di vari aspetti della vita: le relazioni di coppia, il lavoro, il vicinato, l’impegno personale, la scuola e altro ancora”.
Dobbiamo allora aspettarci uno spaccato di Mandello di cinquant’anni fa e più?
“I personaggi, come ho già detto, sono essenzialmente di Mandello, pochissimi di paesi vicini. I loro nomi sono nella maggior parte dei casi di fantasia, pochi vi figurano con i loro veri nomi, o per il ruolo rivestito che necessariamente li identifica - il Luigi pustén, il dottor Sgarbi, le levatrici dell’epoca, il prevosto e l’arciprete - o perché gli interessati, in prima persona o i loro figli, hanno preferito il nome vero. Non escludo che qualcuno, soprattutto fra i mandellesi meno giovani, possa capire chi si cela sotto i nomi di fantasia. Ma né smentirò né confermerò eventuali ipotesi. Lasciamo spazio al possibile. E' molto più coinvolgente”.
Si aspetta quindi che il lettore tipo sia mandellese?
“No, anche se un mandellese potrebbe avere qualche motivo in più per decidere di leggere questo libro. Incontrando i vari personaggi mi sono resa conto che essi, al di là delle precise contingenze, rappresentano tipi che si possono incontrare in altri tempi e in altri luoghi, anche lontano da casa nostra. C’è il marito capace di stupire la moglie, che pure agli occhi di tutti sembra avere una marcia in più, l’operaio che ha l’ultima parola nel colloquio con il direttore generale, l’anziana che in chiesa con un ombrello ha la meglio su una ragazzina garrula, la coppia che passa alla storia per un clamoroso fallimento nel talamo, la suora capace più del prete di mettersi dal punto di vista del peccatore… Sono soltanto alcuni dei casi che rappresentano categorie di persone che, appunto, possono aver vissuto in un altrove, spaziale o temporale. La riprova è che di questi stessi tipi parlano film, libri, canzoni, le stesse Scritture sacre, di cui riporto opportuni stralci. Nella retrocopertina la frase “Vince sulla fantasia la vita di un paese di lago; possibile ritrovarla anche oltre le sue sponde” è la sintesi del messaggio del libro. Aneddoti, certamente, ma che non si fermano alla superficie del particolare curioso o divertente e che aprono una finestra su una visione del mondo. Ci sono, è vero, discorsi diretti ed espressioni varie nel dialetto di Mandello, per le quali il mio grazie va a Rina Compagnoni che con disponibilità e competenza li ha trascritti, ma in ogni caso la versione in italiano a piè di pagina ne permette la comprensione anche a chi non lo conosce. Penso quindi che l’universo dei lettori possa essere molto sfaccettato”.
Per conoscere ancora più dettagli riferiti al contenuto del libro Il paese sul lago. Cento e un personaggio in scena l’appuntamento è per venerdì 6 dicembre alle ore 18. Quel giorno, infatti, nell’ambito del “fuori Festival della letteratura” proposto dal Comune di Mandello Adriana Lafranconi presenterà il libro presso la sala civica in via Dante Alighieri. Il paese sul lago sarà in vendita nelle librerie e sulle principali piattaforme online (18 euro il prezzo di copertina).
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