La Regione Lombardia ha disposto che potranno ancora essere accesi. Giacomo Zamperini: “E’ stata fatta chiarezza al riguardo, salvando feste storiche nel nostro territorio”
La comunicazione è giunta dalla Regione Lombardia: alle manifestazioni legate a rievocazioni storiche e a ricorrenze della tradizione popolare non si applicano le limitazioni in materia di accensione di fuochi previste dal testo unico delle leggi di pubblica sicurezza e dalle norme in materia ambientale. I falò di eventi quali la “Pesa vegia”, il “ginèe”, la festa di San Vincenzo a Ombriaco e quella di Sant’Antonio in vari centri del Lecchese, per citarne soltanto alcuni tra i più popolari, si potranno dunque fare ancora, rafforzando il senso di comunità e preservando quel patrimonio culturale immateriale che caratterizza anche il territorio lariano.
“Lo scorso febbraio - commenta il consigliere regionale lecchese di Fratelli d’Italia Giacomo Zamperini - avevo presentato un’interrogazione in consiglio regionale proprio per chiarire l’intenzione della Regione nel voler tutelare queste iniziative, senza imporre assurdi divieti”. “Sul nostro territorio - aggiunge - esistono manifestazioni che per tradizione prevedono l’accensione di fuochi ma che non sono assolutamente incompatibili con la salvaguardia dell’ambiente e il rispetto delle regole. Ora è stata fatta chiarezza al riguardo, salvando feste storiche”.
Alla luce di quanto previsto dalla normativa nazionale, l’accensione di falò non è da considerare attività riconducibile alla disciplina sui rifiuti se effettuata in occasione di manifestazioni di rievocazione storica o comunque di eventi attinenti ai rituali della tradizione popolare. Le autorità locali dovranno comunque assicurare il rispetto delle norme vigenti, anche prevedendo le eventuali e necessarie prescrizioni a garanzia della sicurezza dei cittadini e dell’ambiente.
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