“Non potrò mai dimenticare gli anni dell’ultimo conflitto mondiale. Durante la notte le sirene ci svegliavano e noi ci affrettavamo a portarci in piazza Gera, in Poncia, che ci sembrava un luogo sicuro”
Padre Mario Marazzi |
Da Hong Kong padre Mario Marazzi indirizza ai familiari, agli amici e ai benefattori la sua consueta lettera di fine anno:
Cari amici, sono ormai più di due anni che ho messo piede in questa casa di riposo. La vita qui con gli anziani è un po’ come la continuazione del tempo passato a Guang Zhou con un gruppo di persone disabili. A differenza del rapporto con gli ospiti della casa-famiglia in Cina, qui si possono tenere discorsi più lunghi. Ma incontrandoci negli ampi corridoi della casa ci si limita a gesti, o a poche parole di saluto.
Cosa faccio tutto il giorno? Il tempo dell’azione è passato. Ora è tempo di pregare, di leggere, di meditare, di stare in silenzio e di aspettare finché venga la chiamata di Dio. Ci sono attività comunitarie a cui è bene partecipare, come momenti di preghiera in chiesa (è il tempo in cui prego per voi parenti, benefattori e amici) o spettacoli offerti da gruppi di amici che si tengono nell’apposito salone. Quando sono libero passo il tempo nella lettura di libri o riviste. Leggere aiuta a mantenere il cervello più giovane ed è un antidoto alla perdita di memoria e all’insorgere dei segni cerebrali di demenza. Mi tengo libero di sera per vedere la Tv limitandomi solitamente alle notizie.
Riservo poi del tempo alla corrispondenza. Per quanto riguarda i contatti con amici cinesi cerco di spiegarvi come funzionano le cose. Premetto che pochi di noi missionari stranieri sono in grado di scrivere una lettera in cinese. Tutti sappiamo leggere un testo cinese ma scrivere una lettera in questa lingua è un’altra cosa. Quando ricevo un messaggio da un cinese di solito non ho difficoltà a capirne il senso. Scrivo la risposta in inglese e la mando a un amico che conosce bene cinese e inglese. Costui mi manda la traduzione in cinese che io spedisco a chi mi ha inviato la missiva.
Un altro tempo è riservato alle visite di amici e conoscenti che vediamo volentieri. Secondo l’usanza cinese se si va a trovare un amico è bene portare dei doni che noi spesso condividiamo con gli ospiti della casa. Un particolare tipo di dono che si usa qui è l’offerta in denaro. I soldi vengono dati in una bustina di colore rosso. Al capodanno lunare (cinese) ci si scambia queste bustine con il denaro dentro, ma questa usanza persiste lungo tutto l’anno. Qualche cattolico che viene a trovarci ci dice: “Voi siete venuti da lontano, lasciando famiglia, tante persone e cose care per portarci il Vangelo, per dirci che Dio ci ama. Ciò che vi diamo adesso è un piccolo contraccambio a tutto ciò”.
Anche quest’anno, purtroppo, è Natale di guerra. Anche se i conflitti non ci toccano direttamente pensiamo alle sofferenze della gente del Medio Oriente, dell’Ucraina, nel Sudan, in Myanmar (Birmania). Non potrò mai dimenticare gli anni dell’ultimo conflitto mondiale. Durante la notte le sirene ci svegliavano e noi ci affrettavamo a portarci in piazza Gera, in Poncia, che ci sembrava un luogo sicuro. Solo negli ultimi mesi della guerra un aereo si abbassò sparando su alcune barche. Preghiamo per la pace e nel nostro piccolo cerchiamo di essere donne e uomini di pace, impegnati a costruire un mondo di sorelle e fratelli che si amano e si rispettano.
Buon Natale e buon anno!
Padre Mario Marazzi, Pime
Alla lettera di padre Marazzi fa seguito questo post scriptum:
Con la prossima dichiarazione dei redditi vi consiglio di destinare il 5x1000 dei contributi fiscali ai missionari del Pime attraverso la Fondazione PIME Onlus, indicando anche il codice fiscale 97486040153. Per fare ciò dovete apporre la firma nello spazio riservato al “volontariato, organizzazioni non lucrative di utilità sociale, associazioni…”.
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