Roberto Pozzi presenta in uno stile narrativo lineare e in talune parti vivaci un capitolo importante della storia della comunità mandellese
Si intitola Il santuario della Madonna del fiume - Mandello del Lario e il sottotitolo è “Gioiello del barocco lombardo. Emblema del movimento mariano degli ultimi secoli”. Il libro presenta in uno stile narrativo lineare e in talune parti vivaci un capitolo importante della storia della comunità mandellese legato alla costruzione, nel lontano 1625, del santuario.
L’autore, pur mantenendo la rigorosità dello storico che si basa sulla ricerca e sull’interpretazione dei documenti custoditi negli archivi, ha saputo interpretare le motivazioni che portarono non soltanto all’innalzamento dell’edificio ma anche alla decorazione e alle sue trasformazioni lungo quattro secoli di storia.
Pozzi dà la parola ai protagonisti di questa opera collettiva che coinvolge persone umili e gente di alto rango, la manovalanza e gli artisti che vi lavorarono e, in modo particolare, l’arciprete don Giovanni Maria Sambuca, quasi un eroe epico legato alla genesi del santuario.
Nel libro sfilano le autorità della comunità, i principi della Chiesa che da Como sbarcano a Mandello per “controllare” l’attuazione delle riforme promosse dal Concilio di Trento, i magnati del borgo, i preti locali, lo stuccatore Davide Retti autore della decorazione barocca, funzionale all’intento di “dar gloria a Maria”, e il pittore Antonio Santagostino, che da buon copista racconta episodi della vita della Vergine già descritti da famosi pittori della fine del Rinascimento.
Il volume non è pensato per studiosi, storici locali o appassionati di arte, ma per un ampio pubblico, in primis quello mandellese, interessato a conoscere le vicende della comunità e quindi a darsi ragione della cultura religiosa che sta alla base di questo meraviglioso gioiello barocco incastonato ora in una parte centrale dell’abitato, un tempo invece nella laboriosa campagna solcata dal fiume Meria, anch’esso in parte protagonista del libro, e dalla roggia, all’origine dello sviluppo industriale del paese.
Nella seconda parte del libro l’autore accompagna il lettore alla conoscenza delle opere d’arte che costituiscono il santuario. Esse non sono semplici decorazioni che abbelliscono l’edificio, ma raccontano la fede e la religiosità della comunità che sta alla base di questa lunga storia. Il libro diventa così una guida per il lettore che vuol conoscere la cultura religiosa e artistica di un tempo e desidera ripercorrerla dalle sue origini secentesche fino ai nostri giorni, quando questa cultura e religiosità si sta trasformando per dare vita a un’altra al passo dei tempi.
In questo modo Il santuario della Madonna del fiume non soltanto fa parlare le persone che hanno edificato il santuario ma tutti gli oggetti che lo stesso custodisce, a iniziare dall’effigie miracolosa della Madonna, passando per i quadri, gli affreschi delle pareti e delle volte, le statue e gli stucchi. Raccontano la loro storia anche l’altare, l’organo, il pulpito, le balaustre e le acquasantiere. Corredano il testo le belle illustrazioni del fotografo Michele Gala, che consentono di apprezzare particolari che a volte sfuggono al visitatore della chiesa e persino a chi la frequenta.
L’opera è frutto di una stretta collaborazione tra il coordinatore Francesco Betti e l’autore, che nel corso di questo 2024 ha già pubblicato un libro sull’altro grande monumento religioso e artistico mandellese, il ciclo cristologico della chiesa di San Giorgio.
Il libro è disponibile presso la sacrestia della chiesa arcipretale di San Lorenzo prima e dopo le funzioni religiose. 20 euro il prezzo di copertina.
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