La singolare Natività è allestita presso la Canottieri Moto Guzzi, appena sotto la Provinciale 72, parte in acqua parte sulla terraferma
(C.Bott.) E’ una delle Natività partecipanti al concorso “Andando per… presepi”. La si può ammirare alla Canottieri Moto Guzzi, appena sotto la Provinciale 72, ed è stata realizzata da Francesco Betti e Adriana Lafranconi, ai quali hanno assicurato un prezioso apporto Osvaldo Morganti e Valerio Lafranconi.
E’ allestita parte in acqua parte sulla terraferma e si compone di una serie di personaggi, oltre naturalmente alla Natività e ai Magi. E ha, per cominciare, una particolarità che la rende unica rispetto a ogni altro presepe: dieci personaggi corrispondono ad altrettante figure del passato che per taluni aspetti della loro vita a giudizio degli autori possono rappresentare la “santità quotidiana”. Ecco allora suor Camilla e la maestra Maria Stucchi, Lucia Bartesaghi e Rosina Monti, Laura Pelucchi e il dottor Franco Stea. Poi il colonnello Galdino Pini, l’arciprete don Giuseppe Castelli, Luigi Bartesaghi “el petulèn” ed Eugenio Lafranconi, “el Geni”.
A ognuno di loro si accompagna, su un tabellone collocato all’inizio del “percorso” che conduce al presepe, una breve scritta descrittiva, preceduta da una riflessione tratta dalla lettera apostolica Admirabile signum di papa Francesco in cui si parla proprio di santità quotidiana. “Spesso i bambini ma anche gli adulti - scrive il pontefice - amano aggiungere al presepe altre statuine che sembrano non avere alcuna relazione con i racconti evangelici. Eppure questa immaginazione intende esprimere che in questo nuovo mondo inaugurato da Gesù c’è spazio per tutto ciò che è umano e per ogni creatura. Dal pastore al fabbro, dal fornaio ai musicisti, dalle donne che portano le brocche d’acqua ai bambini che giocano… Tutto ciò rappresenta la santità quotidiana, la gioia di fare in modo straordinario le cose di tutti i giorni, quando Gesù condivide con noi la sua vita divina”.
Ha poi altre due peculiarità, il presepe “de Mandèl bass”: la raffigurazione della chiesa di San Giorgio, particolarmente cara agli autori di questo allestimento, e - nel “quadro” della Natività - Maria rappresentata ispirandosi alla Madonna del latte e al relativo dipinto custodito nella chiesa di Debbio, situata tra l’altro a sua volta nelle immediate vicinanze, in cui la Madonna seduta su un trono allatta il Bambino Gesù.
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