Teresa Manes a Sorrento durante la sua testimonianza. |
Questa settimana la programmazione del Cinema di Bellano propone un appuntamento di particolare importanza per il messaggio che porta con sé. Giovedì 12, sabato 14 e domenica 15 dicembre verrà infatti proiettato il film “Il ragazzo dai pantaloni rosa” ispirato alla storia vera di Andrea Spezzacatena, giovane suicidatosi dopo aver subìto atti di bullismo.
“Considerata la delicatezza del tema affrontato e il valore del messaggio sociale lanciato attraverso questo film - spiega Antonio Rusconi, sindaco con delega all’Istruzione e alla cultura - abbiamo pensato di proporne la visione ai ragazzi delle scuole medie e delle superiori del territorio, oltre che ai genitori. Per questo motivo giovedì 12 è stata programmata una proiezione al mattino riservata ai ragazzi di seconda e terza media di Bellano, Dervio e Lierna dell’Istituto comprensivo “Monsignor Vitali” di Bellano, che ringrazio per la collaborazione e la sensibilità dimostrata, insieme ai pari età dell’istituto comprensivo di Premana”.
“La proiezione - aggiunge - sarà introdotta dalla mandellese Giordana Bonacina, insegnante ed esperta di cyberbullismo. In serata, invece, la proiezione sarà alle 21, sempre introdotta da Giordana Bonacina e rivolta in particolare ai genitori dei ragazzi. Sempre ai ragazzi, ma in questo caso agli studenti di sei classi dell’Itis “Marco Polo” di Colico, sarà dedicata la proiezione di sabato mattina, mentre i due spettacoli serali di sabato e domenica, con inizio alle 21, saranno aperti al pubblico”.
A pochi giorni dalla proiezione della pellicola il sindaco Rusconi, che da anni svolge anche il ruolo di programmista del Cinema di Bellano, partecipando alle “Giornate professionali del cinema” a Sorrento ha avuto occasione di ascoltare dal vivo la testimonianza di Teresa Manes, madre di Andrea, il giovane che ha ispirato il film. “Dal palco - spiega il primo cittadino bellanese - con poche frasi ha dato a tutti una lezione: ha affermato che niente potrà restituirle suo figlio, ma ha sottolineato che questo film ha il compito di “fare rete”. E ha aggiunto che è compito della rete, ovvero di tutti, fare in modo che questo film serva, che venga visto da giovani e genitori e che abbia un senso per evitare, o almeno limitare, il ripetersi di storie come quelle che hanno dovuto raccontare lei e il film”.
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