Enrica De Rocco: “Siamo soddisfatti del risultato ottenuto. L’intero ciclo si presenta visivamente omogeneo dopo il recupero dei vividi colori originali. Inoltre le numerose scene raffigurate risultano molto più leggibili e comprensibili”
(C.Bott.) L’obiettivo era dare nuova luce a uno tra gli edifici religiosi più ammirati sull’intero territorio provinciale, la chiesa di San Giorgio a Mandello Lario. Per raggiungerlo un anno fa, più o meno di questi tempi, alla sua storia si era deciso di aggiungere un nuovo capitolo, certamente affascinante e riguardante in particolare gli affreschi che la decorano. San Giorgio era stata infatti selezionata tra i progetti inclusi dalla Fondazione comunitaria del Lecchese nel bando “Crowd4Culture”.
Il progetto aveva mobilitato enti, associazioni, istituzioni e privati cittadini e per mesi gli “Amici di San Giorgio” si erano prodigati nell’organizzazione di eventi e attività di promozione finalizzati a raccogliere fondi per i restauri. Era anche stato dato alle stampe il libro Il Vangelo secondo San Giorgio a Mandello del Lario e a fine gennaio l’obiettivo era stato raggiunto.
Tra fine marzo e inizio aprile erano iniziati i lavori, affidati alla “Illini De Rocco restauri” di Sovico e seguiti in prima persona dalla restauratrice Enrica De Rocco. Era stato dapprima montato il ponteggio che avrebbe consentito di intervenire sulla parete di destra, la più deteriorata, su cui si possono ammirare gli affreschi raffiguranti l’inferno e i sette vizi capitali. Qui, dopo la pulitura e il ritocco, era stata riservata una particolare cura al recupero delle preziose iscrizioni dell’albero dei dannati. In seguito i restauri erano proseguiti sull’arco trionfale, dove si era intervenuti inizialmente sui danni dovuti a passate infiltrazioni di umidità dal tetto, cioè distacchi di intonaco, macchie e formazioni di sali, per concludere con l’operazione più impegnativa, rappresentata dall’integrazione cromatica dello sfondo blu prima molto sbiadito e disomogeneo.
Dopodiché i lavori erano proseguiti sulla parete del paradiso. Qui le operazioni più impegnative sono state la rimozione dei residui di calce (che fino agli anni Settanta ricopriva parzialmente i dipinti) e l’asportazione dei numerosi ritocchi non più idonei, seguite dall’integrazione pittorica con il metodo a tratteggio.
Ora i lavori sono stati ultimati. “Siamo soddisfatti del risultato ottenuto - afferma la restauratrice Enrica De Rocco - L’intero ciclo si presenta visivamente omogeneo dopo il recupero dei vividi colori originali. Inoltre le numerose scene raffigurate risultano ora molto più leggibili e comprensibili”.
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