12 novembre 2024

Mandello Lario, Cai Grigne tra passato e futuro. La Secim e le grandi conquiste di Mario Panzeri

(fotoservizio Alberto Locatelli)

(C.Bott.) Appuntamento nel segno delle ricorrenze, lo scorso fine settimana al “De André” di Mandello Lario, dove al centenario di fondazione del Cai Grigne si è aggiunto il sessantesimo anniversario della Secim, la scuola elementare di comportamento in montagna. Ospite della serata l’alpinista Mario Panzeri, terzo italiano ad aver salito senza utilizzo dell’ossigeno tutti i quattordici “ottomila” della Terra, che lo scorso 10 maggio ha tagliato a sua volta il traguardo del sessantesimo compleanno.

Una serata “tra passato e futuro”, con la storia del sodalizio alpinistico da una parte e dall’altra il domani rappresentato proprio dai giovani della Secim, punto di partenza per la conoscenza e la frequentazione della montagna. 

E’ stato Luca Poletti, direttore dei corsi Secim da più di vent’anni, a ricordare il cammino della scuola. Più di 2.000 i ragazzi accompagnati in questi anni, con un particolare ringraziamento ai suoi predecessori: Piercarlo Redaelli e l’indimenticato Oreste Lafranconi, che fu anche presidente del Cai.

Quindi la proiezione del filmato con le “avventure” dei giovanissimi protagonisti della Secim 1 e della Secim 2 edizione 2024, con le uscite per i più piccoli a Caleggio, al Monte Cornizzolo, all’Alpe di Era, al rifugio Scoggione e in Gardata e per i più grandi l’orienteering in quel di Artesso e le uscite allo Zucco Sileggio, l’arrampicata al Monte Cornagera e il pernottamento al rifugio Brioschi per la traversata delle Grigne.

Tre invece i filmati proposti da Mario Panzeri, tra i quali quello relativo alla posa di una panca in legno di castagno del peso di 920 chilogrammi in cima al Sasso Cavallo, montagna particolarmente cara a sua moglie Paola, scomparsa poco più di un anno fa. Quella panca, su cui è stata scolpita una stella alpina, porta incisa la frase di Paola “...è bella la vita”.

Luca Poletti, direttore dei corsi della Secim.

Gli altri due video presentati da Panzeri riguardavano i suoi “ottomila”: il primo per celebrare l’anno della salita al Nanga Parbat e al Broad Peak, il secondo relativo alla conquista del Dhaulagiri, che l’ha consacrato alla storia dell’alpinismo.

Non sono mancate le domande dei ragazzi della Secim e le risposte, schiette e sincere come schietto e sincero è lui, di Mario Panzeri. Poi qualche aneddoto delle sue avventure, il racconto dei momenti difficili e della sua voglia di continuare per raggiungere l’obiettivo. A ispirarlo, in più di un’occasione, Jerzy Kukuczka, grande alpinista polacco morto sul Lhotse nel 1989.



 

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