02 ottobre 2024

Una panca in legno sul Sasso Cavallo ricorda Paola, moglie dell’alpinista mandellese Mario Panzeri

A volerla è stato proprio lui, terzo italiano ad aver salito senza utilizzo dell’ossigeno tutti i quattordici “ottomila” della Terra

(fotoservizio Alberto Locatelli)

(C.Bott.) Un gesto bellissimo e di grande significato. L’ha compiuto Mario Panzeri, terzo italiano ad aver salito senza utilizzo dell’ossigeno tutti i quattordici “ottomila” della Terra, ultimo dei quali il Dhaulagiri, la cui vetta venne raggiunta nel 2012 dalla guida alpina mandellese. Una testimonianza di amore profondo e sincero, di amore vero verso sua moglie Paola Sozzi, scomparsa all’età di 63 anni il 24 settembre 2023.

Un’esistenza dedicata alle montagne, quella di Panzeri, e un legame fortissimo con la compagna della sua vita, che un giorno parlando di lui ebbe a dire: “Ha dimostrato una volta di più di avere la testa sulle spalle e adesso che sta rientrando conto le ore che mi separano dal suo ritorno. Sono felice di riabbracciarlo, anche se con lui riuscivo a sentirmi quasi tutti i giorni”.

Mario Panzeri in una foto che lo ritrae con sua moglie Paola.

Era la primavera del 2014 e Panzeri era reduce dalla spedizione al Talung in Nepal affrontata con il lecchese Daniele Bernasconi e con Giampaolo Corona, guida alpina trentina. Avevano trovato condizioni climatiche pressoché impossibili, i tre alpinisti, e avevano dovuto desistere. “Lo conosco bene - aveva detto ancora Paola parlando di Mario - e so come si comporta quando affronta una spedizione. Sa usare al meglio la testa e anche questa volta l’ha dimostrato”.

Ora a parlare idealmente di lei e a onorarne la memoria è sulla Grigna una grande panca in legno del peso di 920 chilogrammi. Si trova da domenica scorsa sulla cima del Sasso Cavallo, la montagna su cui sono state tracciate nel corso dei decenni significative vie alpinistiche. La montagna che Paola tanto amava e che era solita ammirare ogni giorno dalla sua casa di Rongio.

E’ stata trasportata fin lassù con un elicottero dell’Elitellina. E’ in legno di castagno ed è stata “scolpita” con il prezioso apporto di un bel gruppo di amici di Panzeri. Di Valerio Lafranconi, innanzitutto, su un terreno del quale si trovava la pianta da cui ha preso forma la panca. Il “grazie” riconoscente di Mario va a lui ma anche a Ivan Scenini titolare del “Glicine”, a Giorgio “Giorso” Panizza, mandellese originario di Lierna, che ha scolpito la stella alpina poi posizionata sulla panca, a Domenico “Meco” Rini dell’Elitellina, a Marco Rusconi, Alberto Locatelli, Giuliano Scenini (a lui si deve l’incisione della frase di Paola “…è bella la vita”), Enrico Fila, Valisica Nastrut, Patrizia Pensa, Iacopo Gheza, Mattia Citterio, Marco Madama, Mario Barelli e Federico Cancellieri, oltre che alla “Grignacolor” di Castelnuovo e a Patrizia “Tita” Sozzi, sorella gemella di Paola, e a suo marito Ivan Bonfanti.

C’erano praticamente tutti, domenica scorsa, dapprima lassù in vetta al Sasso Cavallo poi al rifugio Bietti-Buzzi, dove gli amici di Mario Panzeri si sono ritrovati per condividere un sereno momento conviviale. Nel nome e nel ricordo di Paola.








 

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