Da Abbadia Lariana riceviamo e pubblichiamo:
Il mio vuol essere un commento alla decisione assunta giovedì 10 ottobre dal consiglio comunale di Abbadia Lariana in merito a una mozione presentata dall’opposizione. Mi riferisco alle motivazioni addotte per non accettare la richiesta degli esponenti della lista “La nuova Abbadia Lariana” che chiedevano il ripristino al periodo pre-pandemia degli orari di accesso agli uffici comunali da parte del pubblico. Occorre ricordare che in passato l’accesso agli uffici era di 18 ore, mentre ora siamo a 9 ore.
A lasciarmi quanto meno perplesso sono state le motivazioni:
1 - Il rispetto del contratto dei dipendenti. Ma se sono stati concessi troppi part time bisognava prevederlo prima!
2 - L’utente può chiedere l’appuntamento. Certo, ma questo va fatto all’interno degli orari stabiliti, perché prima e dopo nessuno risponde al telefono. Ma chiedere l’appuntamento come? Via e-mail o per telefono con smistamento (1 per... 2 per... 3 per... eccetera)? Come fa una persona, specie se anziana, che non ha dimestichezza con queste tecnologie?
3 - Un appuntamento può essere concesso anche al di fuori dell’orario di lavoro. Ma dell’orario di chi? Del dipendente part time o dell’utente? Faccio notare che ci sono orari di lavoro (tipicamente nel settore privato) di 8 ore giornaliere più il tempo di recarsi al lavoro. Ecco perché una volta le aperture di alcuni uffici erano consentite anche al sabato (dalle 10 alle 12) e al mercoledì dalle 17 alle 18, appunto per risolvere queste necessità. Chi è il dipendente pubblico disposto ad accettare appuntamenti al di fuori di questi orari? Subito il nome. Merita un riconoscimento ufficiale!
Come detto, la delusione è tanta e mi viene di pensare che siccome la richiesta, sensata, è arrivata dall’opposizione si è trovato il modo di non accettarla. A pensar male si fa peccato ma…
E.L. - Abbadia Lariana
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