06 ottobre 2024

Mandello Lario. In sella alle Vespe nel ricordo di Roberto Patrignani e di quel raid di 60 anni fa

(C.Bott.) “L’11 luglio del 1964 partivo da Corso Sempione a Milano, destinazione Tokyo… La scelta era caduta sulla Vespa 150 per la comprovata affidabilità di questo scooter. La sua architettura si presta meglio di ogni moto convenzionale alla “soma”, la trasmissione è diretta fra cambio e ruota motrice, le ruote sono intercambiabili e montate astutamente a sbalzo, più ruota di scorta, la robusta carrozzeria è in lamiera stampata… La mia Vespa 150 è montata “singolarmente” anziché in catena, appositamente studiati anche specifici portapacchi indistruttibili”.

Così scriveva Roberto Patrignani nel suo libro Pane e chilometri dato alle stampe nel 2004 iniziando il racconto del trail che appunto nel 1964 l’aveva visto percorrere in tre mesi 13.000 chilometri con partenza dal capoluogo lombardo e arrivo a Tokyo. Stamattina quella Vespa 150 era lì, al centro di piazza Leonardo da Vinci a Mandello Lario. Poco distante un “Dingo” Guzzi e tutto intorno le Vespe dei partecipanti al XIV Memorial Roberto Patrignani andato in scena appunto oggi nel nome e nel ricordo del pilota, giornalista e scrittore scomparso un giorno di gennaio del 2008.

Una giornata da trascorrere girovagando per le strade del Lago e della Valsassina, ricordando appunto quella storica avventura di sessant’anni fa. Su quelle strade c’era naturalmente anche la Vespa 150 di Patrignani condotta dal figlio Franco. “La sua voce è sempre tonica”, aveva detto Marzia, l’altra figlia di Patrignani, parlando proprio dello scooter del padre e ricordando come lei stessa sia nata e cresciuta tra le motociclette. “E’ un po’ la mia sorella maggiore - aveva specificato sotto lo sguardo dolce e attento di sua madre Connie - e ogni volta che la guardo mi ricorda quel raid del papà, un viaggio con un fascino certamente oggi non più ripetibile”.

C’era anche un “Dingo”, si è detto, questa mattina in piazza Leonardo da Vinci insieme a tante Vespe. E il motivo è presto spiegato. Pochi anni dopo il mitico raid Milano-Tokyo, per l’esattezza tra il novembre 1966 e il gennaio 1967, Patrignani (che nell’80 si sarebbe reso protagonista anche del coast to coast negli Stati Uniti, da Charleston a Los Angeles) percorse 7.500 chilometri nel cuore dell’Africa in sella proprio a quel modello della Casa dell’Aquila.

Qualche minuto dopo le 10 la partenza alla volta del castello di Vezio, di Esino Lario e del passo di Agueglio, per poi raggiungere Indovero di Casargo e l’azienda vitivinicola “IndoVino”. Sempre nel nome e nel ricordo di Roberto Patrignani.

















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