Da Mandello Lario riceviamo e pubblichiamo:
A seguito di recenti dichiarazioni apparse sulla stampa locale, corre l’obbligo di fare un po’ di chiarezza sul piano di rigenerazione riguardante l’area dell’ex campeggio di Mandello Lario. L’area oggetto dell’intervento era occupata da un edificio, un tempo adibito alla ristorazione, chiuso da tempo. L’ampia area libera antistante, recintata, era adibita a parcheggio e deposito. Un piccolo giardino fronte lago veniva utilizzato come dehor del bar.
L’ampia spiaggia antistante di proprietà e uso pubblico è stata, in particolar modo dall’attuale amministrazione comunale, abbandonata a se stessa. Come altre spiagge pubbliche mandellesi era stata nottetempo e occasionalmente utilizzata da alcuni ragazzi per “lecite, innocenti e tranquille” festicciole. Niente di preoccupante. Qualche rifiuto abbandonato, non certo rave party né tantomeno area di spaccio!
Il piano prevedeva di fatto la cessione di una parte della spiaggia al privato e una non chiara sistemazione della restante area, ancora da definire, subordinata a permessi e autorizzazioni. Non è stata un’occasione persa, almeno per i mandellesi.
Voglio credere alla buona fede di chi ha proposto, caldeggiato e infine autorizzato quello che appare oggi, non soltanto a me, uno scriteriato intervento di rigenerazione. Certo, anche l’ambiguità della legge regionale sulla rigenerazione, pensata prevalentemente per le aree industriali dismesse delle periferie cittadine, e una sua superficiale ed “estensiva” interpretazione hanno permesso lo scempio ambientale che ora abbiamo sotto agli occhi. Non dimentichiamo l’invasivo edificio di cinque piani che, fortunatamente, non è ancora stato realizzato.
Fermo restando che tutti possiamo sbagliare, resta il fatto che alcuni gravi errori nell’iter autorizzativo sono stati fatti e, ad oggi, non sappiamo ancora da chi. Pensando alle comprensibili ambizioni turistiche mandellesi, c’è da chiedersi se un progetto con un maggiore e palese interesse pubblico (ad esempio la realizzazione di un serio nuovo lido) che preveda una riqualificazione/rinaturalizzazione di tutta la spiaggia, una destinazione pubblica/privata dell’edificio a lago a servizio della balneazione e di altre attività ricreative, così come un ridimensionamento dell’edificio a monte (almeno un piano in meno), avrebbe avuto - o potrebbe avere - maggior fortuna.
Maurizio Leonelli (Mandello Lario)
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