(C.Bott.) Quella di quest’anno era la diciassettesima edizione e veniva presentata come un’occasione unica per correre nell’Appennino parmense tra storia e natura, alla riscoperta di vecchie piste e di affascinanti sentieri. Si sta parlando della “Tartufo running” disputata domenica scorsa su un tracciato che si snodava in un territorio che nel giugno 2015 è stato dichiarato dall’Unesco “Riserva MAB - Man and the Biosphere”, importante riconoscimento che promuove e attesta una relazione equilibrata tra l’uomo e la biosfera.
Cinque i percorsi lungo i quali potevano cimentarsi gli atleti, per una giornata di sport nelle terre delle “perle” della food-valley: il tartufo di Fragno, il prosciutto di Parma, il Parmigiano Reggiano e il vino dei colli.
Il mandellese Luca Lafranconi, non nuovo a prestazioni di assoluto livello, ha gareggiato nel tracciato “découverte” di 17 chilometri e si è aggiudicato la vittoria, precedendo nell’ordine Eddj Nani e Paolo Bonanomi.
Per la cronaca, la “Tartufo running” ha toccato posti incantevoli quali le cime del Monte Sporno e del Montagnana, le guglie rocciose dei Salti del diavolo, la via degli Scalpellini e la via Francigena.
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