15 ottobre 2024

L’autismo, la via Francigena e le emozioni. “Sul sentiero blu” mercoledì 16 al “De André” di Mandello

Il film documentario verrà proiettato con inizio alle 21 (ingresso gratuito) per iniziativa della sezione Arcobaleno della Polisportiva

(C.Bott.) Maggio 2021. Un gruppo di giovani tra i 18 e i 35 anni, nove giorni e oltre 200 chilometri da percorrere a piedi lungo la via Francigena. Con loro, educatori e medici. I giovani sono tutti collegabili alla sfera dell’autismo e il viaggio, che ha come meta finale Roma, sarà di grande aiuto nella gestione delle difficoltà e delle emozioni. Può essere sintetizzato così “Sul sentiero blu”, il film documentario che verrà proiettato domani, mercoledì 16 ottobre, al teatro comunale “Fabrizio De André”, con inizio alle ore 21 (ingresso gratuito), per iniziativa della sezione Arcobaleno della Polisportiva Mandello.

La regìa è di Gabriele Vacis, capace di focalizzare ciò che più finisce col “disturbare” i cosiddetti “normali”: l’estrema spontaneità della comunicazione da parte di chi si colloca come detto nella sfera dell’autismo. Non ci sono filtri né astuzie quando ci sono in gioco sensazioni e pensieri anche forti. Ciò consente a ognuno di misurarsi con le proprie ansie ma anche con le legittime aspettative su di sé, sulle relazioni con gli altri e sul futuro.

Non è un “cammino di Santiago”, anche se un po’ lo ricorda quando gli educatori favoriscono una disposizione all’apertura e al saluto nei confronti di chi si incontra sulla strada. E’ piuttosto una presa di coscienza dei propri limiti e un primo incontro con l’autonomia intesa come distacco temporaneo dal nucleo familiare. La telecamera non nasconde i brontolii di chi “non ci voleva venire” eppure continua a camminare, così come il desiderio di poter avvicinare Elisa, una ragazza del gruppo, per poter “giocare” con lei.

Si vedono i passi che seguono i passi, si verificano la fatica ma anche il piacere della condivisione di un’esperienza straordinaria. E tornano nel ricordo le parole della schermitrice e campionessa paralimpica Bebe Vio: “Se è impossibile allora si può fare”. E sulla via Francigena questi ragazzi hanno reso possibile l’apparentemente impossibile.

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