31 ottobre 2024

“Lago Gerundo”, “I fantasmi non nuotano” vale il Premio romanzo giallo alla mandellese Linda Spandri

Al Premio letterario internazionale assegnato a Paullo uno dei suoi racconti inediti, “Lettera a Fil”, ha inoltre ottenuto una menzione speciale. Sabato scorso si è svolta la cerimonia di premiazione

La mandellese Linda Spandri (foto Nataliya Zahorulko).

La scorsa primavera aveva inviato domanda di partecipazione alla ventiduesima edizione del Premio letterario internazionale “Lago Gerundo” organizzato dalla città di Paullo in collaborazione con l’Associazione culturale “Frontiera”. Aveva infatti deciso di concorrere nella sezione “Filippo da Lavagna” dedicata ai romanzi editi con il suo ultimo libro, pubblicato con Youcanprint poco meno di due anni fa, dal titolo I fantasmi non nuotano. All’ultimo momento aveva deciso di inviare anche tre racconti inediti per la sezione dedicata.

Il 30 settembre sono stati resi noti i risultati: all’interno della categoria per i romanzi editi l’opera della mandellese Linda Spandri si è aggiudicata il riconoscimento per il genere “Romanzo giallo”. Inoltre uno dei suoi racconti inediti - Lettera a Fil - ha ottenuto una menzione speciale.

La cerimonia di premiazione si è tenuta nella sala consiliare di Paullo sabato 26 ottobre, alla presenza del sindaco Luigi Agostino Gianolli, dell’assessore alla Cultura e della giuria di qualità, oltre che dei rappresentanti dell’Associazione “Frontiera”, che hanno interpretato la lettura sia delle motivazioni date dai giurati sia dei brani di alcune opere, dando vita a un evento piacevole.

Va detto che I fantasmi non nuotano aveva già ottenuto un terzo posto al Premio internazionale “Per troppa vita che ho nel sangue” nel giugno 2021, quando ancora si trattava di un inedito. “Da lì mi ero convinta a pubblicarlo - spiega Linda Spandri - e nei due anni successivi ho avuto tante occasioni di presentarlo in biblioteche e manifestazioni dedicate ai libri, soprattutto nelle province di Lecco e Sondrio”. “Il giallo e i misteri in generale, anche in chiave fantasy o noir, mi hanno sempre appassionata sia da lettrice sia da autrice - aggiunge la mandellese - quindi aver vinto a Paullo proprio in questa sottocategoria mi ha realmente inorgoglita”.

La motivazione del premio recita: “Ineccepibile costruzione narrativa in circa 80 pagine di intreccio inquietante: un vero esemplare di giallo noir. La scrittura è diretta, agile, fluida, efficace nei dialoghi e nel racconto. I fantasmi non nuotano è un’opera narrativa riuscita, dall’accurato e vivace stile compositivo. Linda Spandri ha le qualità per dare vita ad altre interessanti narrazioni noir”.

La storia è quella di Loreley Delle Monache, cresciuta in un orfanotrofio, che all’inizio della vicenda è un’avvocatessa alle prime armi, alle prese con ricordi confusi che riaffiorano senza un filo logico. Inaspettatamente viene assunta dallo studio legale più prestigioso della città e inizia a collaborare con i titolari, l’algida Leona Camorani e suo marito Alan Scantini.

La prima difesa che Loreley deve sostenere appare una causa persa in partenza: Gioele Schivi, giovane professore, è reo confesso di un’aggressione alla figlia adolescente del dottor Setti, personaggio in vista, potente e specchiato. I conti, tuttavia, non tornano: manca un movente e inoltre Loreley si rende conto che, prima di chiudersi in un mutismo inspiegabile, Gioele ha mentito. Grazie all’ambiguo aiuto di Alan scopre di avere una sorella gemella, la cui vicenda sembra intrecciarsi proprio con quella dello Schivi. Quando la matassa pare farsi troppo intricata e la verità sempre più lontana, Loreley incontra il signor Carlo, un vagabondo dalla psiche fragile che riuscirà ad aiutarla a far luce su tutti i punti oscuri del presente e del passato e a convincerla che i fantasmi non nuotano.

Lettera a Fil - spiega sempre Linda Spandri - è invece un racconto dedicato a uno di quegli “invisibili” di cui tante volte si legge sui giornali, spesso a livello statistico, la cui esistenza un giorno per me ha smesso di essere una tra le tante “storie di carta” grazie a un incontro di cui mi porto dentro ricordi e gratitudine”.

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