Giorgio Lafranconi con la tessera di socio onorario della Lni di Mandello Lario.
Chi ha conosciuto e stimato Giorgio “Dea” Lafranconi lo ricorda con questo messaggio:
Caro Giorgio “Dea”, il tuo vecchio presidente ti scrive ora. Non poteva farlo prima, per non essere mandato a quel paese. La Lega navale italiana di Mandello Lario è stata una bella avventura per tanti: il “prof” dava entusiasmo e sicurezza; l’“ing”, tuo e nostro maestro, con le sue poche parole ci diceva che cosa fare (e non fare); l’Ammiraglio, “signore del mare”, dettava l’etichetta; la Stefania, maestra delle cerimonie.
Per alcuni è un passato che si chiude. Per te non è così: sei stato il futuro di allora, diventato presente e futuro di ora. Quanti ragazze e ragazzi hai messo in barca? Duecento, trecento, forse più. Non li avrai mai contati.
La vela era un tempo gran livellatrice, le gerarchie erano limitate al governo della barca. Ma esisteva il “diritto al mugugno” (© dell’Ammiraglio) che tu hai sempre preteso e ti è sempre stato riconosciuto. Ti portiamo il nostro guidone: “bandiera lacera onor di marinaio”.
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