03 ottobre 2024

80 anni fa i rastrellamenti nazifascisti in Valle e sul Lago. L’Anpi commemora i partigiani uccisi

 

Nell’ottobre 1944 centinaia di nazifascisti bloccano le valli da Lecco a Colico. Le formazioni partigiane si riparano sulle montagne attestandosi in Val Biandino (rifugio Tavecchia) e in Alta Val Varrone (rifugio Santa Rita). Nel corso del rastrellamento, durato ben 40 giorni, i tedeschi e i fascisti risalgono le valli da varie direttrici puntando decisamente su Biandino: bruciano i cascinali, le chiesette e i rifugi che incontrano.

L’11 ottobre il rastrellamento diventa ossessivo e minuzioso come non mai: sbandati, simpatizzanti e semplici sospetti vengono arrestati, spesso torturati a morte, uccisi, deportati nelle prigioni tedesche. Negli scontri a fuoco trovano la morte i partigiani Mario Acerboni, Guerino Besana, Ugo Cameroni, Giovanni Ferrari, Mikalowic Larwic (prigioniero di guerra russo unitosi ai partigiani), Angelo Magni, Virginio Mori e Giuseppe Trezza.

Altri partigiani vengono catturati e il 15 ottobre, davanti al muro del cimitero di Introbio vengono fucilati Benedetto Bacchiola, Carletto Besana, Carlo Cendali, Francesco Guarniero, Andrea Ronchi e Benito Rubini.

Per ricordare e commemorare i partigiani caduti l’Anpi provinciale di Lecco ha organizzato, con il patrocinio e il contributo di vari enti, questo programma di iniziative:


 

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