Entrando nel santuario al primo impatto si rimane affascinati da un senso di grandezza e di esaltazione. Lo sguardo viene attratto dalla parete absidale con la ricchezza di stucchi e di marmi voluti per esaltare la grandezza di Maria a cui è dedicato il santuario. Quando ci si sofferma a osservare le immagini si possono distinguere due tipologie di rappresentazioni di Maria: la sua umanità, cioè gli aspetti della sua vita semplice e la sua divinità, cioè i privilegi che la distinguono da ogni donna comune.
In primo luogo, il quadro con l’effigie miracolosa: un’immagine semplice, senza gran valore artistico, spesso ridipinta. Il suo valore proviene dalla devozione popolare che vuol rappresentare Maria come madre di Gesù, la madre di Dio. Se non fosse per la corona che le è stata messa sul capo apparirebbe come una donna, una mamma con suo figlio in braccio. Poi ci sono i sei grandi quadri che rappresentano: la Nascita di Maria, l’Annunciazione, la visita alla cugina Elisabetta, la nascita di Gesù in una capanna circondato da gente umile, la fuga in Egitto, la presentazione al tempio di Gesù.
Oltre ai quadri, il ciclo mariano prosegue con quattro medaglioni affrescati sulle pareti dell’aula: Maria impara a leggere da sua mamma Anna, Maria durante una passeggiata in un bosco viene trastullata da papà Gioachino, Maria viene presentata al tempio, Maria si unisce in matrimonio con Giuseppe. Alla sua divinità è riservato soltanto il medaglione che rappresenta la sua incoronazione come regina del cielo e della terra.
In questi concetti è racchiuso il senso del sesto video sulla storia del Santuario della Beata Vergine del fiume a Mandello Lario, visibile al link https://youtu.be/dAWPwQAa8xo.
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