30 agosto 2024

Sessant’anni fa il raid escursionistico delle Grigne. E in tre si ritrovano al Pialleral per celebrarlo

Da sinistra Dario Pensa, Adelio Amati, Marco Poletti e Rosandro Cattaneo a inizio agosto al Pialleral.

(C.Bott.) Ritrovarsi a sessant’anni di distanza da quella che all’epoca fu una vera e propria impresa. Ritrovarsi e ripensare a quell’agosto del 1964 quando insieme, in meno di dodici ore, attraversarono il massiccio delle Grigne. Un raid escursionistico in piena regola, ricordato appunto sei decenni dopo da qualche foto e da qualche ritaglio di giornale.

Correva l’anno 1964, si è detto. E protagonisti di quell’indimenticabile avventura, che richiese un lungo quanto intenso allenamento, furono Enrico Bertarini (per tutti “il Barissa”, classe 1927), Marco Poletti (oggi ottantenne), Rosandro “Furia” Cattaneo del 1942, Adelio Amati (classe 1944 come Poletti), Casimiro Zucchi del 1943 e il compianto Alberto Dotti, classe 1945, dunque all’epoca non ancora ventenne.

Partiti all’alba del 13 agosto dallo Zucco di Era, 55 minuti dopo i sei erano al rifugio Bietti per transitare un’ora più tardi dalla “Bogani”. Da lì, in meno di un’ora avevano raggiunto il “Brioschi”, in vetta al Grignone, per poi scendere al Pialleral dove sorgeva il rifugio “Mario Tedeschi”, spazzato via da una slavina una notte d’inverno del 1986. Dal “Tedeschi” i sei mandellesi raggiunsero i Piani Resinelli, salirono al rifugio Rosalba, toccarono la vetta della Grignetta, quindi ridiscesero all’“Elisa”. Ultima tappa del raid fu la “baita del solitario”, allo Zucco di Era, il punto da cui erano partiti.

Agosto 1964, i protagonisti del raid all'esterno del rifugio "Mario Tedeschi".

“L’escursione non è stata compiuta a scopo reclamistico - scrisse nel settembre 1964 il settimanale cattolico Il Resegone - e se la stessa giunge ora alla stampa è perché riteniamo di non dover assolutamente dimenticare un’impresa di alcuni giovani che, lontani dal comune ed attuale flaccido divertimento ancora attribuiscono ai risultati derivanti dal più puro sport quella grande soddisfazione che appunto praticandolo si prova”. “Alimentandosi con bevande calde e cibi normali - concludeva l’articolo - e non dimenticandosi, da buona gente di montagna, che anche il vino non deve mancare fra i generi di primo consumo, i sei mandellesi hanno concluso felicemente il lungo tragitto che, in via normale, dovrebbe essere compiuto in un tempo più che doppio rispetto a quello da loro impiegato”.

Estate 1994, al rifugio "Elisa" trent'anni dopo...

Nel ‘94, a distanza di trent’anni da quell’avventura, Bertarini, Poletti, Cattaneo, Amati, Zucchi e Dotti si erano ritrovati al rifugio Elisa dopo essere partiti il “Barissa” da Era, Dotti dai Piani Resinelli e gli altri quattro da Mandello. Nel 2014, poi, non poteva non essere celebrata la ricorrenza del cinquantennale. E così quattro di loro erano saliti al Pialeral e al rifugio “Antonietta”, tuttora gestito da Dario Pensa, realizzato poco distante dal punto in cui sorgeva il “Tedeschi”, avevano rivissuto idealmente quella giornata d’estate di mezzo secolo prima. Con un pensiero “speciale” per l’amico Alberto Dotti.

Quest’anno, a inizio agosto, è stato ancora il rifugio “Antonietta” la meta di tre protagonisti del raid. A darsi appuntamento lassù con Dario Pensa (e davanti a una bella torta) sono stati Adelio Amati, Rosandro Cattaneo e Marco Poletti. Già, perché quel raid non può, anzi non deve essere dimenticato.

Amati, Bertarini, Cattaneo e Poletti al Pialleral nel 2014, 50 anni dopo l'impresa.


 

Nessun commento:

Posta un commento