Da Mandello Lario riceviamo e pubblichiamo:
Risiedo da più di 70 anni a Mandello Lario in via Enrico Falck 3, con l’angolo del giardino di casa che si affaccia proprio su piazza Beata Vergine del fiume, tra due stazioni della via Crucis.
L’idea di modificare la storica toponomastica della piazza intitolandola al venerabile e meritevole arciprete Giovanni Maria Sambuca, al quale si deve l’edificazione del santuario, a mio giudizio non è né confacente né opportuna. Si appalesa infatti una chiara differenza di rango e di sacralità tra l’antica originaria denominazione e quella immaginata in questi giorni.
Potrebbe invece essere una dignitosa e onorevole soluzione quella di dedicare all’arciprete Sambuca la bella aiuola a fianco del Santuario, proprio dove inizia via Maestri Comacini, apponendovi magari anche una targa che illustri ai passanti la figura dell’esimio ecclesiastico. In subordine, si potrebbe dedicare allo stesso arciprete il ponte sul fiume Meria, anche qui collocandovi una targa commemorativa.
Ezio Lanfranconi (Mandello Lario)
(C.Bott.) Alle considerazioni del mandellese Ezio Lanfranconi ne aggiungiamo un’altra: un’ulteriore ipotesi potrebbe essere quella di dedicare all’arciprete Giovanni Maria Sambuca la strada che collega via Manzoni - all’altezza dello stabile che ospita alcuni uffici comunali, il centro diurno e la biblioteca, per intenderci - al santuario, tra l’altro oggi denominata via Beata Vergine del Fiume esattamente come la piazza antistante l’edificio religioso, ovviamente da riqualificare.
Nessun commento:
Posta un commento