10 agosto 2024

Mandello onora San Lorenzo. E nella festa il grazie al vescovo Dante, a don Vittorio e a don Ambrogio

Il prelato all’omelìa: “I poveri sono i tesori autentici della Chiesa e la nostra vera ricchezza si misura sulla capacità di condividere con gli altri quello che abbiamo”

Il vescovo Dante Lafranconi con don Ambrogio Balatti (a sinistra) e don Vittorio Bianchi.

(C.Bott.) Nel giorno della festa di San Lorenzo il ricordo dell’anniversario di ordinazione di tre sacerdoti originari di Mandello Lario. Nel giorno della ricorrenza patronale il grazie a monsignor Dante Lafranconi, a don Vittorio Bianchi e a don Ambrogio Balatti.

Sessant’anni di sacerdozio, sessant’anni di fedeltà al Signore. E alla Chiesa. “Un’esperienza unica”, come ha ricordato don Giuliano Zanotta, parroco della comunità pastorale mandellese, introducendo questa mattina la cerimonia nella chiesa arcipretale intitolata proprio a san Lorenzo martire. E una festa grande “per chi ha scelto di offrire al Signore la propria vita”. E di continuare a farlo. 

Ma è appunto anche il giorno dedicato al patrono. E monsignor Dante Lafranconi, vescovo emerito di Cremona, all’omelìa sottolinea che in lui è racchiuso il senso profondo della Chiesa. “E' san Lorenzo - dice - a esortarci a essere veri credenti, con la preghiera e con il nostro comportamento”. “Lui ci suggerisce di onorare il Signore  attraverso la fede”, afferma il prelato.

Poi il riferimento alla fedeltà del Signore e l’invito ad aspirare anche noi a quella stessa fedeltà. “Dobbiamo avere la consapevolezza - afferma il vescovo Dante - che ciò che Gesù ha fatto è l’orientamento della nostra vita. E’ allora il tempo di vivere nella quotidianità la coerenza del Vangelo, è il tempo di avere la capacità di andare incontro a chi è povero, a chi è più solo. Questa è la direzione da seguire, perché come ci ha insegnato Lorenzo i poveri sono i tesori autentici della Chiesa e perché la nostra vera ricchezza si misura sulla capacità di condividere con gli altri quello che abbiamo”.

Al termine della cerimonia un lungo applauso. E’ il “grazie” ideale di un'intera comunità al vescovo Dante, a don Vittorio e a don Ambrogio. Poi la processione fino all’imbarcadero e in piazza Italia la benedizione del lago con la reliquia del santo. Aspettando gli appuntamenti del pomeriggio e i fuochi d’artificio di questa sera alle 22.



















Nessun commento:

Posta un commento