(C.Bott.) Sull’Oppidum Mandelli di Vincenzo Zucchi si legge: “Erano anni in cui il fervore mandellese verso la Regina del cielo era più che mai attuale per il fatto che proprio nel 1624 si iniziò la costruzione in Mandello di un vero e proprio santuario da titolare alla Beata Vergine del fiume. Fu l’arciprete Giovanni Maria Sambuca da Bellagio che, entrato a Mandello nell’anno anzidetto, subito con zelo e operatività esemplare si accinse all’opera notevole di cui rimane memoria in archivio nel libro manoscritto ove si legge che del santuario è promotore, protettore e fabbriciere”.
Poi la descrizione dell’episodio che diede origine al santuario. “Nei primi anni del 1600 - scriveva l’autore dell’Oppidum - in seguito a persistenti piogge si era ingrossato a dismisura il fiume Meria facendo rovinare una cappelletta della Vergine che si trovava sul bordo. I frantumi con massa e ghiaia furono sospinti dalle onde vorticose verso la foce, ove la fiumana s’allargava notevolmente ai lati creando l’abbassamento dell’acqua e la sua distensione. Fu così che alcuni terrieri rinvenirono fra i massi e i grossi ciottoli fluviali emersi il muro di sfondo della cappelletta, slabbrato ma ancora intatto con il dipinto dell’immagine della Beata Vergine a mezzo busto, col bambino Gesù sul braccio sinistro, di grandezza naturale e di fattezze mirabilmente gentili e materne”.
“Corse la voce - così continua Vincenzo Zucchi - s’adunò il popolo, s’avvisò il clero il quale, con a capo l’arciprete, processionalmente recarono dal luogo del rinvenimento alla chiesa collegata la sacra immagine, additando nel singolare e devoto avvenimento la palese dilezione della Vergine per la terra di Mandello. La collegiata in quegli anni stava trasformandosi e ingrandendosi e per il momento si lasciò sospesa ogni decisione circa il futuro collocamento dell’immagine. Toccò all’arciprete successore Giovanni Maria Sambuca realizzare la costruzione, che sorse nel breve spazio di tre anni sul luogo del rinvenimento”.
Fin qui, dunque, l’autore dell’Oppidum Mandelli. Sono passati 400 anni da quel 1624 e per celebrare i quattro secoli del santuario domani, nella ricorrenza dell’Assunzione, la comunità pastorale di Mandello Lario - con il patrocinio dell’amministrazione comunale - organizza una giornata di festa interamente dedicata alla Madonna del fiume.
Si inizierà alle 10 con la celebrazione della messa solenne, seguita alle 11 da un concerto d’organo del maestro Aldo Locatelli. Fin dal mattino all’esterno del santuario sarà allestito un banco vendita di dolci.
Nel pomeriggio alle 15 proiezione del cortometraggio di Letizia Ronconi “La vera storia del santuario della Madonna del fiume” e alle 15.30 visita guidata con il professor Roberto Pozzi, appassionato cultore di storia locale, seguita da un rinfresco. Alle 17 canti di ispirazione mariana proposti da Linda Spandri.
Le offerte raccolte saranno destinate alla pubblicazione del volume, a cura dello stesso professor Pozzi, dal titolo Il santuario della Madonna del fiume - Gioiello del barocco lombardo ed emblema della vita religiosa nei secoli scorsi. Il libro potrà essere prenotato il giorno stesso della festa o potrà essere richiesto via e-mail all’indirizzo segreteriaparrocchialemandello@gmail.com.
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