09 agosto 2024

Giuseppe Moioli, è festa per i suoi 97 anni. E Mandello Lario abbraccia e onora Andrea Panizza

Al Lido “celebrati” il compleanno della leggenda vivente del remo italiano e l’argento olimpico del  canottiere di Olcio. Con lui Davide Comini e Giorgia Pelacchi, a loro volta reduci dai Giochi di Parigi 2024

Giuseppe Moioli, festeggiato ieri sera per i suoi 97 anni.

(C.Bott.) Una festa per il compleanno di Giuseppe Moioli, leggenda vivente del canottaggio. Ma anche una serata in cui “celebrare” Andrea Panizza, medaglia d’argento con il “quattro di coppia” alle Olimpiadi di Parigi 2024. E con lui applaudire Davide Comini e Giorgia Pelacchi, a loro volta reduci dai Giochi e bravissimi “interpreti” rispettivamente del “due senza” maschile e dell’otto femminile, armo quest’ultimo per la prima volta a un’Olimpiade nella storia del canottaggio italiano.

Una festa innanzitutto per Moioli, si è detto, quella andata in scena ieri al Lido comunale di Mandello Lario con la “regìa” della Canottieri Moto Guzzi e del suo presidente, Antonio Gaddi. Una festa che l’oro di Londra 1948, a proposito di medaglie olimpiche e di campionissimi, ha mostrato di gradire. Li aspettava, Moioli, i suoi “ragazzi”. E il suo primo abbraccio e la sua prima forte stretta di mano sono stati proprio per loro. Per Andrea, per Davide e per Giorgia, tutti e tre cresciuti alla sua scuola remiera.

Da sinistra Giorgia Pelacchi, Giuseppe Moioli, Andrea Panizza e Davide Comini.

E a dire loro “grazie”, facendosi interprete dell’intera comunità mandellese, è stata l’amministrazione comunale. Il sindaco Riccardo Fasoli e l’assessore allo Sport, Sergio Gatti, hanno donato a Panizza una targa. C’era naturalmente il riferimento alle Olimpiadi e alla specialità che è valsa al canottiere di Olcio la medaglia d’argento. Ma c’era soprattutto una scritta a impreziosire quel dono: “Orgoglio mandellese”, vi si leggeva.

Poi i doni a Moioli e a fine serata il taglio della torta, su cui spiccavano tre parole - Tanti auguri Moioli - e un numero - 97 - a richiamare il traguardo tagliato. Non su un campo di regata ma nella vita.



















 

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