Don Tommaso Frigerio questa mattina nella chiesa di Somana. A sinistra, don Ambrogio Balatti. |
(C.Bott.) “La comunità è un dono prezioso di cui dobbiamo ringraziare il Signore ed esprimergli gratitudine, così come dobbiamo essere grati a chi ci ha aiutato a non smarrire negli anni il senso della fede”.
E’ don Tommaso Frigerio a celebrare oggi a Somana la messa solenne in onore di sant’Abbondio “strenuo difensore della fede”. Ed è lui, che della frazione mandellese è originario e alla quale è rimasto particolarmente legato, a sottoporre ai fedeli un quesito che scaturisce dalle letture della domenica, la ventunesima del tempo ordinario. "La strada che stiamo scegliendo di percorrere ci convince?", sollecita a chiedersi il sacerdote, che aggiunge: “Quella che il Signore ci indica rispetta la libertà di ciascuno, ma ci chiede di non essere tiepidi, di non rimanere ondeggianti e in bilico”.
Poi un riferimento a don Massimo Rossi. Non può non andare, un pensiero, all’indimenticato parroco scomparso nell’ottobre 2022. “Questa mattina ho fatto visita al cimitero di Somana - dice don Tommaso - e ho sostato in preghiera davanti alla lapide che ricorda il vostro ex parroco e anche lui è tra coloro i quali hanno indicato a tutti voi la direzione da seguire. Anche a lui, dunque, noi tutti siamo chiamati a essere grati”.
Non è mancato, nell’omelìa del celebrante, un riferimento al suo recente viaggio in Cambogia con alcuni seminaristi. “In quella terra non si è perso il seme della speranza - afferma il sacerdote - e lì ho vissuto un’esperienza indimenticabile. In quel Paese asiatico ho anche trovato alcune conferme, su tutte quella secondo cui ciascuno di noi è custode di quel frammento di fede che ci è stato consegnato”.
Quindi, prima che la corale parrocchiale intonasse l’ultimo canto, un altro accenno a sant’Abbondio e un “grazie” a chi ha dato il proprio contributo a far sì che la festa patronale di Somana si svolgesse anche quest’anno nel migliore dei modi.
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