Autrice del libro è Bianca Panizza. I protagonisti sono persone di età diverse, per lo più tra i 40 e i 60 anni, provenienti anche da altre parti d’Italia e del mondo
(C.Bott.) E’ il suo quinto libro, ma se nei quattro precedenti l’intento era stato quello di fissare attraverso una serie di interessanti testimonianze il ricordo del modo di vivere e di essere delle vecchie generazioni nel caso di Arrivi e partenze sotto la Grigna - questo il titolo della nuova pubblicazione di Bianca Panizza - il filo conduttore è rappresentato dalle migrazioni che hanno interessato il territorio mandellese, lontane o vicine nel tempo, verso (o da) Mandello e i paesi limitrofi.
Ecco allora che se nei primi quattro libri gli intervistati erano nella maggior parte dei casi ottantenni o novantenni, proprio allo scopo di tornare il più possibile indietro nel tempo, nella nuova pubblicazione - il cui esplicito sottotitolo è Storie di immigrazione ed emigrazione nel Mandellasco - i protagonisti sono persone di età molte diverse, per lo più tra i 40 e i 60 anni, provenienti anche da altre parti d’Italia. E del mondo.
“Delle singole vicende personali - scrive l’autrice nella premessa - mi sono servita soprattutto per gettare uno sguardo sul contesto di vita di provenienza degli intervistati, oltre che per capire quali opportunità il nostro territorio ha loro offerto, in termini di lavoro ma anche di crescita e soddisfazione personale. Viceversa, nel caso di chi ha scelto di “espatriare”, cerco quali sono state le motivazioni di tale decisione e cosa hanno trovato nei luoghi di approdo”.
Le migrazioni appartengono del resto all’umanità, da sempre verrebbe da dire. E sono anche fattore di scambio, sviluppo, progresso. In una parola, di civiltà. E allora ecco che Arrivi e partenze sotto la Grigna consente anche di sfatare alcuni preconcetti. “Per me è stato così - spiega Bianca Panizza - e spero accada la stessa cosa a chi leggerà il libro. Preconcetti costruiti negli anni per insufficiente conoscenza della storia, per superficialità nel giudicare situazioni e persone”.
1982, i fratelli De Marcellis all'interno del ristorante "Al Verde" a Rongio. |
Ecco allora, una dopo l’altra, le storie di Luca Iodice, Pietro Micca, Giuseppe Mastrolo, Lilli Bottari, Michelino Peluso e padre Mario Marazzi, che in un passaggio della sua testimonianza scrive: “Come missionario sono andato a Hong Kong per far conoscere ai non cristiani il Vangelo di Gesù. Ho scoperto subito che qui la Chiesa era già missionaria, che tanti laici guidati dai loro preti e aiutati da tante suore erano impegnati nell’annuncio della Buona notizia a quelli fuori dalla Chiesa. Io non ho fatto che mettermi con loro e dare un piccolo contributo per costruire una società più giusta e fraterna, in solidarietà in particolare con i poveri e gli oppressi, abbattendo ogni barriera di razza, cultura e religione”.
Poi spazio ad altre testimonianze: quelle di Marianna Corona, Annamaria Novielli, Alessandro Longoni, Mario De Marcellis, Pietro Voltan e dei coniugi Peter Wachira e Lucy Kaburia, per finire con le interviste a Maria Petrea e a Cecilia Betti. Ricordi di esperienze vissute. E progetti di vita ancora da coltivare.
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