01 luglio 2024

Mandello Lario, l’ultimo saluto a Zanetti. “Gianni, grazie per quello che sei stato e che ci hai dato”

(C.Bott.) “Vorremmo ricordarlo come uomo leale, sempre pronto a farci sorridere. E pensando a lui vogliamo sorridere anche oggi”. Il primo saluto a Gianni Zanetti, nella chiesa prepositurale del “Sacro Cuore” a Mandello Lario, è delle figlie Katia e Sabrina. Appena sotto l’altare una grande scritta. Gliel’hanno dedicata i nipoti e vi si legge: “Grazie nonno per averci dato la parte di DNA più importante”.

Il sacerdote, introducendo il rito funebre, dice: “Siamo qui per pregare e per dire a noi stessi che questo è un giorno di gioia perché il nostro fratello è entrato nella casa del Padre e quando qualcuno torna a casa è sempre motivo di letizia”.

Sopra la bara un cuscino di ortensie blu, ai lati i labari della Polisportiva Mandello e del Soccorso degli alpini e il gagliardetto dell’Ana. Sono tanti gli alpini dentro la chiesa. E alpino era anche lui, che aveva prestato servizio nel V Reggimento Artiglieria da montagna.

Gianni Zanetti

All’omelìa frate Antonio Belingheri ribadisce che “Gianni ora è accanto a Dio”. “So che è stato profondamente amato - afferma - e lo si vede da tante situazioni. Dobbiamo allora dirgli grazie per tutto quello che ha fatto, per il suo spiccato senso della famiglia. Ed è bello sapere che ha prodotto molti frutti e riconoscere la bellezza dei gesti da lui compiuti”. “Per lui Gesù ha preparato un posto - aggiunge il celebrante - e ora Gianni è nella vita eterna ma resta accanto a noi, perché ci ha soltanto preceduto”. Quindi un altro “grazie”: “Per quello che sei stato, per il bene che hai seminato, per tutto quello che ci hai dato”.

La preghiera dell’alpino, poi il saluto di una nipote: “Caro zio - dice - in questi giorni ti abbiamo ricordato con immenso affetto e abbiamo rivissuto tanti momenti trascorsi insieme in allegria, con il tuo sorriso aperto. Poi le risate, le partite a carte, la politica e naturalmente il calcio. Grazie per la tua intelligenza pratica. Ora lassù abbraccia tutti gli zii e tienili allegri come sai fare tu”.

L’ultimo “grazie” è della Polisportiva Mandello, dove per tanti anni Zanetti aveva ricoperto il ruolo di allenatore. Vengono ricordati nomi che a Gianni erano particolarmente familiari, i nomi del “suoi” ragazzi. E ciò dà spunto al celebrante per sottolineare che “questa è ora la formazione del Cielo” e per una battuta sulla Nazionale di calcio eliminata due giorni fa agli Europei. “Hai visto - dice frate Antonio rivolgendosi idealmente proprio a Zanetti - che fine ha fatto la nostra squadra? Pensaci tu, Gianni, perché altrimenti qui andiamo a rotoli”. Sui volti di tutti un sorriso, poi un lungo applauso.

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