30 luglio 2024

“Mandell bass” e “Donati”, gemellaggio in Val d'Arigna e il sogno del rifugio è ancora un po' più vicino

(C.Bott.) Altra linfa, altri passi avanti. Verso il sogno. Anzi, verso un sogno chiamato rifugio “Mandell bass”. Un altro capitolo della bella storia che sta prendendo sempre più forma in Nepal è stato scritto al rifugio “Ottorino Donati”, in Val d’Arigna, dove l’ultima domenica di luglio è stato ufficializzato l’ideale gemellaggio proprio con la struttura che sta sorgendo a Sertung.

“Una stupenda giornata - racconta Oscar Ongania, il mandellese che di quel gemellaggio (e di quel sogno) è l’“interprete” principale  - con uno splendido sole, un impareggiabile panorama, bellissima gente e un clima di grande cordialità”.

Lassù al “Donati” erano in più di 100, due giorni fa. Qualcuno il rifugio l’aveva raggiunto a bordo dell’elicottero dell’alpinista valtellinese Maurizio Folini, tutti gli altri a piedi, con la prospettiva di qualche ora di cammino. Lassù al “Donati” sono stati raccolti altri 1.700 euro e adesso la somma da destinare alla costruzione del rifugio “Mandell bass” supera i 40.000 euro.

Lassù al “Donati” don Renato Corona, sacerdote che esercita il suo ministero in Val Malenco, ha celebrato la messa e benedetto le preghiere tibetane che uno sherpa aveva consegnato a Ongania dopo averle ricevute da un monaco buddista, issate su un palo e collocate lì accanto all’altare. Già, perché un simile progetto, come ogni progetto ispirato dalla solidarietà e in definitiva dall’amore, non deve guardare alle distinzioni tra le varie confessioni religiose.









 

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