In merito a quanto accaduto nei giorni scorsi a Mandello Lario, con l’aggressione al panettiere di piazza Garibaldi, Luciano Maria Rossi propone questa riflessione:
Siamo rimasti tutti colpiti dall’aggressione di tre ragazzi al panettiere della Gera. Ho parlato con la moglie, gentile come sempre, che mi ha raccontato l’accaduto: l’avvicinarsi dei ragazzi con atteggiamento minaccioso, il marito preso a pugni in faccia davanti al negozio, anche un figlio ferito al collo, poi la fuga mentre venivano chiamati i carabinieri. Un atto di violenza del tutto immotivata che ci interroga nel profondo, tanto più avendo saputo che si tratta di minorenni.
Com’è possibile che accadano queste cose? Cosa spinge questi ragazzi a comportamenti così perversi? E noi cosa possiamo fare per prevenirli, per far sì che non avvengano? Sono domande dalle risposte non facili, sempre parziali e inadeguate. Certo c’è il versante della sicurezza: in un paese civile non si può ammettere che un cittadino corra rischi per la propria incolumità ad opera di malintenzionati. C’è l’efficienza delle forze dell’ordine da assicurare. E c’è l’esigenza di veder puniti i colpevoli, magari di vederli dietro le sbarre, in questo caso di un carcere minorile. Tutto giusto e sacrosanto. Il punto è se ci basta, se siamo contenti così e tutto è risolto.
Se invece vogliamo andare oltre e cercare di capire ci basta la psicologia, che pure ci viene in necessario soccorso? Ci bastano la sociologia o la politica o l’etica e richiamarci alla famiglia, alla scuola, all’educazione di una volta, alla religione? Io penso spesso che vivere sia difficile e crescere sia il momento peggiore. Tanti passaggi che ci sembrano naturali e scontati sono in realtà delicati da compiere e il rischio di caduta sempre in agguato.
L’uomo (l’homo sapiens) fatica a stare insieme con equilibrio in un mondo complesso e dalle mille opportunità, anche maligne, di oggi. La sua lunga evoluzione non aveva previsto di attrezzarci per questo tipo di modernità. Ma forse il male, nel suo mistero, nelle sue forme infinite, ci ha sempre accompagnato e sempre dovremo lottare per debellarlo, forse solo per spostarlo un po’ più in là.
Tutto, lo sappiamo tristemente, si può guastare e corrompere: il corpo, la mente, le sinapsi dei neuroni, i pensieri, i desideri, le paure, i rapporti d’affetto, le relazioni sociali, il senso del vivere, la distribuzione del potere, l’organizzazione degli stati, persino il clima.
Viviamo in una società sana, animata da giustizia e fratellanza? Offriamo, noi adulti anche un po’ vecchietti, saldi punti di riferimento, modelli che vien voglia di imitare? Che cosa fare per far crescere bene i nostri giovani? Dare loro ogni giorno i soldi per la pizza, comprargli la moto o il supertelefonino ultimo modello? C’è altro nella vita?
Sono io stesso disorientato. Per fortuna non sono violento. Cerchiamo di essere più uniti fra di noi, di avere l’umiltà anche di non capire qualcosa, di non voler dominare il mondo, di vivere al meglio quello che siamo.
Ai tre ragazzi l’augurio di trovare una via più vera da percorrere, al nostro caro Marco, il panettiere, quello di ristabilirsi in fretta e di continuare a credere che qui tutti gli vogliamo bene.
Luciano Maria Rossi (Mandello Lario)
Grazie Luciano, ci dai sempre contributi di riflessione preziosi.
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