Donato Balatti, classe 1941. |
(C.Bott.) I modi gentili e garbati, il comportamento educato e signorile. Mandello Lario piange Donato Balatti, classe 1941, morto dopo un breve periodo di ricovero in ospedale. La solarità che lo caratterizzava e che aveva certamente “ereditato” da sua madre Alfonsa Agliati, che molti ancora oggi ricordano proprio per quel suo carattere gioviale e “luminoso” e per la sua schietta e contagiosa risata, aveva forse favorito la sua costante attenzione verso il prossimo, in particolare nei confronti dei più bisognosi.
Proprio il tratto solidale della sua personalità lo aveva portato ad avvicinarsi (e a rimanervi a lungo) nella “San Vincenzo”, associazione di cui ha fatto parte attivamente - e con altrettanta sensibilità - sua moglie Gabriella, che ora lo piange unitamente al figlio Cristian, a Simona e al nipote Pietro.
Incontrare per le strade del paese Donato Balatti, che aveva perso il padre nel secondo conflitto mondiale e che a Mandello abitava in via Leopardi, voleva dire incrociare lo sguardo e il sorriso anche della “sua” compagna nella vita di ogni giorno, con la quale era solito condividere ogni sua uscita, ogni sua passeggiata spesso fino al lago, dove fermarsi per scambiare due chiacchiere nella zona dell’imbarcadero.
Lunedì mattina alle 10.30 l’ultimo saluto nella chiesa parrocchiale del “Sacro Cuore”, dove si terrà il rito funebre preceduto dalla recita del rosario.
Nessun commento:
Posta un commento