15 giugno 2024

Lecco e l’autobiografia epistolare di Andrea Lorenzetti. Testimoniò la forza degli ideali di solidarietà

La libreria “Parole nel tempo” di Lecco ha ospitato questa settimana la presentazione del libro Andrea Lorenzetti. Prigioniero dei nazisti. Libero sempre - Lettere da San Vittore e da Fossoli marzo-luglio 1944 edito da Mimesis.

Presente il curatore della pubblicazione, Guido Lorenzetti, l’introduzione è stata affidata a Monica Valli, docente e appassionata di storia, blogger e socia dell’Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti, promotrice dell’evento unitamente alla sezione lecchese dell’Anpi.

L’iniziativa rientrava tra le iniziative che, volute dalla stessa Associazione nazionale partigiani d’Italia in ricordo dei martiri di Fossoli, si concluderanno il 7 luglio con una visita proprio a Fossoli, frazione del comune di Carpi in provincia di Modena.

Originario di Ancona, Andrea Lorenzetti a 36 anni era un affermato professionista. Aveva una vita serena e scelse di lasciare tutto per affrontare una vita clandestina, difficile e pericolosa. Rinunciò a vivere con i suoi cari, organizzò la diffusione di un giornale clandestino. Pedinato e forse tradito, il 10 marzo 1944 venne arrestato.

Dopo un mese e mezzo di prigione, durante il quale non rivelò nulla, venne inviato in un campo di smistamento dove si occupò dei compagni e di rendere meno insopportabile la vita di tutti. Poi, insieme ad altri, venne trasferito in un campo di concentramento, dove rimase dieci mesi. Dopo la liberazione del campo, avvenuta il 5 maggio 1945, Lorenzetti fu ricoverato in ospedale, dove morì dopo una decina di giorni.

Dal carcere di San Vittore, nel marzo del ‘44 aveva scritto alla madre: “Ci sono momenti nella vita che dentro di noi la coscienza chiama e dice “questo è il tuo dovere” e non ci si può sottrarre senza perdere la stima di noi stessi”.

A “raccontare” a Lecco Lorenzetti è stato suo figlio Guido, vicepresidente della sezione di Milano dell’Aned e consigliere di amministrazione della Fondazione Memoria della deportazione. Svolge attività di divulgazione nell’ambito di eventi culturali e nelle scuole, raccontando le vicende della Resistenza e dell’occupazione nazista.



 

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