12 giugno 2024

I 400 ostacoli e l’argento europeo di Sibilio. Massimo Redaelli: “Alessandro ha testa, cuore e talento”

L'ex atleta mandellese, dal 2008 residente ad Abbadia Lariana, fu protagonista della specialità a livello nazionale negli anni Novanta

Massimo Redaelli in una foto che lo ritrae in pista con il professor Gianfausto Balatti.

(C.Bott.) Medaglia d’argento nei 400 ostacoli! Alessandro Sibilio ha aperto ieri sera con una splendida prestazione e un meraviglioso secondo posto, sotto gli occhi del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la penultima giornata dei campionati europei di atletica leggera in svolgimento a Roma, stabilendo con il tempo di 47”50 il nuovo primato italiano detenuto dal 2001 da Fabrizio Mori e migliorato di 4 centesimi.

I 400 ostacoli richiamano alla memoria gli anni in cui protagonista di questa specialità (l'ultima sua gara è del 2000) era Massimo Redaelli, mandellese, cresciuto alla scuola dell’indimenticato professor Gianfausto Balatti e capace di competere a eccellenti livelli con i più forti. Nel 1996, in particolare, gli appassionati assistettero alla più veloce gara italiana di sempre, con cinque atleti - nell’ordine Mori, Ashraf Saber, Patrick Ottoz, Laurent Ottoz e appunto Redaelli - sotto i 50 secondi (Massimo, per la cronaca, chiuse in 49”82).

Redaelli, classe 1971 (è nato il 24 dicembre), un personale di 49”81 stabilito nel ‘96 a Ginevra, era all’Olimpico domenica e lunedì e ha assistito dagli spalti alla semifinale della “sua” gara, dominata da Sibilio, mentre ieri - dopo essere rientrato in riva al Lario (dal 2008 abita ad Abbadia) - ha visto in Tv la finale. E gioito come tutti gli italiani appunto per l’argento dell’ostacolista napoletano.

“Se lo merita tutto, questo argento europeo, Alessandro - è il commento di Redaelli - Lui è un grande talento e a mio giudizio il primato nazionale era alla sua portata già nel 2022. Poi due infortuni gli hanno fatto saltare proprio la stagione 2022 e anche quella successiva”. “Dopo così tanto tempo lontano dalle gare - aggiunge - Sibilio è tornato con una fame che non poteva che portarlo a ottenere questo stupendo risultato”.

“Ha testa, cuore e talento - conclude Redaelli, che ha tre figli e che proprio a Roma disputò più di 40 anni fa allo stadio dei Marmi la sua prima gara nazionale, ossia la finale dei Giochi della gioventù - e sono davvero contento per lui. Il norvegese Warholm, vincitore ieri sera, è un fenomeno, per ora irraggiungibile. Ma perché non sognare?”.

Massimo Redaelli e sua figlia Lia nei giorni scorsi a Roma per gli Europei di atletica...

...e in una foto che li ritrae con il velocista Marcell Jacobs.


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