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| Giambattista "Tita" Lizzoli |
E’ il febbraio 1998. “Tita” ha 31 anni e nel pieno della sua carriera viene investito da un camion mentre si allena lungo la Provinciale tra Taceno e Bellano. Lui, campione del mondo di corsa di montagna, viene schiacciato contro il guard-rail sulle strade di case, dopo centinaia di ascese potenzialmente ben più pericolose. Abituato a toccare il cielo con un dito, si trova ora steso a terra. “Sdraiato sopra il mio sangue che fuoriusciva da varie ferite”, scrive lui stesso. Con la grande paura di non riuscire nemmeno più a camminare. Invece, dopo una lunga degenza e una serie di operazioni, Giambattista Lizzoli torna a poggiarsi sulle proprie gambe.
Ma non è questo a portarlo a scrivere la sua biografia, nata in tempi più recenti. Era l’agosto 2020: in piena pandemia una grave infezione a livello del bacino costringe il premanese a entrare in ospedale. Una permanenza durata 35 giorni, vissuti in camera da solo viste le limitazioni per contenere la diffusione del Covid. Da qui l’esigenza di ingannare il tempo, di trovare un’occupazione per tirar sera. E lui inizia a scrivere.
Quell’anno i suoi testi rimangono nel pc, fino a quando “Tita” decide di portare il tutto a un giornalista suo conoscente per far correggere quanto ha scritto e poterlo pubblicare. E il 24 giugno 2022 le prime 500 copie di Pochi secondi sono pronte. E per la moglie di “Tita” c’è una sorpresa: il libro è dedicato a lei. Un amore vero, lungo una vita.
Questa sera Lizzoli presenterà il suo libro a Mandello Lario nell’ambito del Festival della letteratura. L’appuntamento è per le ore 21 nella sede della Lega navale in via Pramagno. A intervistarlo sarà Stefania “Steppo” Valsecchi, lecchese, conosciuta per le tante imprese da lei portate a termine in bicicletta. Insegnante di scuola primaria, grande sportiva, proprio sulle “due ruote” è stata protagonista di tanti raid in giro per il mondo.
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| Stefania "Steppo" Valsecchi |
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