(C.Bott.) Per Mandello Lario quella odierna sarà la serata di “Quelli del Cerro Torre”. Nella programmazione del sesto Festival della letteratura è infatti inclusa la celebrazione del cinquantesimo anniversario della conquista - datata appunto 1974 - della vetta simbolo della Patagonia da parte della spedizione dei Ragni di Lecco. L’appuntamento (ingresso libero) è per le ore 21 al teatro “San Lorenzo” di via XXIV Maggio.
A collocare sotto una luce inattesa la prima salita della parete ovest, a esplorarla in direzioni e con profondità sorprendenti, insomma a farla rivivere rendendone nuovo e appassionante il racconto, è il libro del giornalista lecchese Giorgio Spreafico, autore ben noto agli appassionati di montagna. Si intitola giust’appunto Quelli del Cerro Torre e colloca quella storica ascensione guidata da Casimiro Ferrari (con lui giunsero in vetta Mario Conti, Daniele Chiappa e Pino Negri) nel suo contesto storico, in un viaggio di scoperta che arriva al cuore di una stagione straordinaria e irripetibile dell’alpinismo italiano.
Il libro svela anche la palpitante “altra faccia” della spedizione e delinea il percorso attraverso il quale la sfida riuscì a coinvolgere i lecchesi con una intensità senza eguali. Non mancano altri elementi di innegabile interesse, con Spreafico che infatti propone l’ultima intervista a “Miro” Ferrari, i ritratti dei suoi compagni e gli incontri con alcuni dei maggiori protagonisti entrati in scena sulle pareti del “grido di pietra”.
Giorgio Spreafico |
Erano le 17.45 del 13 gennaio 1974 quando venne raggiunta la vetta. Pochi mesi dopo la Rivista mensile del Club Alpino Italiano scriveva: “Mai come in quel momento avvertiamo che il Cerro Torre non è stato vinto da qualcuno dei Ragni, ma da tutti i Ragni. L’esultanza è di tutti, e non si saprebbe distinguere chi è giunto in vetta e chi ha invece dovuto rinunciare, sempre per la causa della vittoria. Avevamo voluto il rilancio del gruppo in una forma concreta: l’obiettivo era stato raggiunto. Lo vedemmo subito sulla vetta, all’Estancia, a Lecco, dove ritrovammo il calore e l’affetto di tutti. Lo vedremo tra mesi, lo vedremo certamente tra anni”.
Su un numero della rivista Uomini e Sport del 2013 si legge invece: “L’impresa, che rimane forse l’emblema più glorioso dei Ragni, non avrebbe avuto bisogno di un richiamo per rinfrescarne la memoria, tanto riteniamo sia profondamente insediata nel cuore di chi a Lecco ama l’alpinismo e si sente sempre orgoglioso delle sue più eccelse conquiste. La vittoria sulla tremenda parete Ovest del Cerro Torre appartiene infatti al genere delle imprese che passano alla storia per non più tramontare, riuscendo a tenere vivo l’entusiasmo per moltissimi anni”.
L’odierna serata mandellese prevede anche la proiezione di “Cerro Torre Dance”, il racconto per immagini della scalata. Il video, rimasterizzato da Maurizio Camponovo, è una versione più compatta di quello realizzato a suo tempo da Daniele Chiappa, per tutti il “Ciapin”. Il susseguirsi delle immagini, sostenuto da una dinamica progressione ritmica, è accompagnato da una musica accattivante e rende la visione certamente emozionante.
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