Da Lierna riceviamo e pubblichiamo:
Vorrei intervenire a proposito dei lavori di realizzazione del nuovo “tombotto” del sottopasso ferroviario di via Leopardi a Lierna. Che il lavoro fosse necessario è fuori discussione. Tuttavia non ci si può esimere dal fare alcune considerazioni.
Il ponte di via Leopardi era (già, si deve purtroppo dire era) l’unico da cui transitavano mezzi di trasporto fino a 4 metri di altezza. I lavori di manutenzione realizzati hanno comportato un innalzamento del fondo stradale, impedendo di fatto il passaggio di questi mezzi, fondamentale per gli approvvigionamenti alle aziende produttive e commerciali liernesi. Tutti sanno bene che la zona industriale è proprio adiacente e poco distante da quel cruciale passaggio.
Ora, l’intervento sarà anche stato “un ambizioso progetto di ingegneria” per altri aspetti ma sicuramente nel realizzarlo è “sfuggita” o quanto meno non si è considerata l’importanza di mantenere l’altezza originaria del ponte a favore del contesto produttivo che si trova dietro l’angolo, delle esigenze di chi ha investito per produrre lavoro e ricchezza e che si trova ora obbligato a faticosi trasbordi delle merci effettuati nella vicina strada provinciale, con tutti i problemi anche di sicurezza correlati.
Se si pensa poi che il contributo concesso dalla Regione Lombardia per la realizzazione di tali lavori è riferito, come ben campeggia sull’opera, a “interventi per la ripresa economica”, questo lascia ancora di più l’amaro in bocca, considerato che in questo caso i fondi pubblici erogati per una buona e apprezzabile causa non si può certo dire abbiano centrato l’obiettivo prefissato. Anzi.
L’auspicio è dunque che i futuri pubblici amministratori di Lierna prestino la dovuta attenzione e mettano in campo avvedutezza e responsabilità nella gestione della res publica.
Lettera firmata
Nessun commento:
Posta un commento