La "squadra" di "Progetto Fusine". Al centro Monica Taschetti, candidato sindaco.
(C.Bott.) Cinque anni fa era scesa in campo alla guida della lista “Progetto Fusine”. Aveva deciso di mettersi in gioco in prima persona dopo l’esperienza nel ruolo di assessore con deleghe alla Cultura, all’istruzione e ai servizi alla persona. Era l’unico schieramento in corsa, il suo. E così il 26 maggio 2019, giorno in cui era stato ufficializzato l’esito del voto, Monica Taschetti era divenuta la prima donna a “vestire” la fascia tricolore nella storia amministrativa del paese della provincia di Sondrio in cui da un paio di decenni aveva stabilito la sua residenza, Fusine appunto.
Ora ha deciso di… raddoppiare, di concedersi cioè un altro mandato alla guida di quel comune della Valtellina distante appena una decina di chilometri dal capoluogo.
Alle elezioni amministrative dell’8 e 9 giugno “Progetto Fusine” ci sarà. Anche questa volta non avrà schieramenti concorrenti e il candidato sindaco della lista sarà ancora lei. La rielezione appare dunque scontata per Monica Taschetti, sposata con Franco De Maestri e madre di due figli: Nicolò e Maria Sole.
Nata il 2 maggio 1965, prima di trasferirsi in Valtellina ha vissuto e lavorato a Lecco, sua città natale. Grafica editoriale per vent’anni in vari periodici del capoluogo lariano, ha poi intrapreso la collaborazione giornalistica con alcune testate valtellinesi. Si è appassionata alle tematiche sociali e ha conseguito il diploma di counseling, professione che si occupa della qualità della relazione. Poi, come detto, la strada della pubblica amministrazione, intrapresa con la giusta determinazione e con quella sensibilità rivelatasi determinante per dare risposte efficaci alle attese e alle richieste della cittadinanza.
“Progetto Fusine” la sua identità l’ha voluta conservare. E Monica Taschetti è pronta per il bis.
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