Il mandellese Oscar Ongania con Fausto sabato scorso a Sostila.
(C.Bott.) Percorrere la Val Fabiòlo, in Valtellina, per raggiungere la Val Tartano e transitare da Sostila. Prima che vi si stabilisse anche un giovane, evidentemente intenzionato a cambiare vita, a risiedere tutto l’anno in quel villaggio era una sola persona. Si chiama Fausto e vive lì da 19 anni.
Passare da Sostila (il borgo “fantasma”, come è stato chiamato) e incontrarlo. E’ accaduto sabato scorso al mandellese Oscar Ongania. Quattro chiacchiere e il discorso va a finire sul Nepal. “Anni fa - dice Fausto a Oscar - tramite Maurizio Folini ho destinato una somma in denaro derivante dalla vendita di alcuni miei libri ai terremotati di quello Stato dell’Asia meridionale”.
Collegare il nome dell’alpinista valtellinese e “pilota degli ottomila” al progetto portato avanti da Ongania è un attimo. “Folini il mese scorso è stato ospite di una mia serata a Mandello - racconta Oscar al suo gentile interlocutore - e ha dato un apporto significativo al progetto che con alcuni amici stiamo portando avanti, ossia la realizzazione di una casa-rifugio proprio in Nepal”.
Qualche altra chiacchiera, un buon thè, poi Fausto si alza, entra nella sua baita, torna con un assegno da 5.000 euro e lo consegna a Oscar. “E’ un bel progetto, quello che stai portando avanti - gli dice - e anch’io ti voglio aiutare”. Comprensibile lo stupore del mandellese, al quale non è rimasto che ringraziare di cuore quell’abitante di Sostila con una promessa: tornare da lui sabato prossimo a pranzo e donargli le bandierine tibetane e la maglietta dedicata proprio al rifugio “Mandell bass”.
“Incontri come quello di sabato - è il commento di Ongania - capitano forse una volta nella vita. Inviterò Fausto a Mandello per ringraziarlo pubblicamente, anche a nome dei nostri amici nepalesi, per la sua generosità e per questo suo incredibile gesto di altruismo che ci avvicina ancora di più a questo sogno, mio e di un intero popolo”.
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