L’ex sindaco, nella pubblica amministrazione da 29 anni: “Mi mancheranno le persone e le esperienze che ho vissuto, ma la mia vita è ancora ricca e potrò mettere a frutto in un altro modo quanto ho imparato”
Cristina Bartesaghi |
(C.Bott.) Alle prossime amministrative di giugno gli elettori di Abbadia Lariana non troveranno tra i candidati il nome di Cristina Bartesaghi, che lascia l’attività pubblica dopo 29 anni ininterrotti, dieci dei quali nel ruolo di sindaco del paese e altrettanti nelle vesti di assessore. Perché la decisione di lasciare? “Ritengo che in politica il criterio dell’alternanza sia doveroso - afferma la diretta interessata - Ho donato ad Abbadia “i migliori anni della mia vita”, con i miei pregi e i miei difetti. E’ giunto il momento di lasciare spazio. Avrò la possibilità di essere utile in altro modo”.
Dalla data del suo ingresso nella pubblica amministrazione ad oggi molte cose sono cambiate, a partire dal ruolo e dalle responsabilità dei sindaci, degli assessori e dei consiglieri comunali. Qual è il suo giudizio al riguardo? E ritiene che vi sia anche questa componente dietro la scelta di molti cittadini di non più impegnarsi in prima persona nell’attività politico-amministrativa?
“Certamente il sindaco e il consiglio comunale hanno via via assunto un ruolo decisionale più forte e ciò ha permesso una maggiore governabilità ed efficacia, soprattutto nei comuni più numerosi. L’Amministrazione si è impegnata nell’informare e coinvolgere la cittadinanza. Penso che la crisi nella partecipazione sia allargata purtroppo a tutti gli ambiti del sociale. Sarebbe interessante avviare una riflessione su questo”.
Quasi tre decenni in Amministrazione. Qual è il suo bilancio personale? E se dovesse indicare un fiore all’occhiello dei suoi due mandati da sindaco del paese quale o cosa individuerebbe?
“E’ stata per me un’esperienza ricca. Ho intessuto molte relazioni all’interno del paese e ho vissuto belle esperienze di collaborazione con altri sindaci e amministratori. Ho avuto modo di conoscere meglio Abbadia e di vivere la complessità e la fatica dell’amministrare. Il personale e tutti gli amministratori con cui ho lavorato mi hanno sostenuto e mi hanno insegnato molto. Non so se chiamarlo un fiore all’occhiello, ma nei miei due mandati ho speso molte energie e passione per favorire la costruzione di una rete di comunità e per avviare e potenziare i servizi a favore delle famiglie e delle persone, specialmente le più fragili”.
Cosa l’ha favorevolmente colpita, nei suoi anni nella pubblica amministrazione, della cittadinanza di Abbadia Lariana? E cosa invece può benevolmente rimproverare ai suoi concittadini?
“Ho apprezzato il desiderio di rendere più bello il nostro paese per starci bene. La maggior parte dei cittadini si è impegnata nel rispetto delle regole. Credo di aver visitato paesi molto più sporchi, rumorosi, poco curati… Forse (compresa la sottoscritta) dobbiamo rifuggire dalla tentazione dell’individualismo, della comodità del divano e spendere più tempo e energie per gli altri”.
La politica a livello generale non è certamente cambiata in meglio, negli ultimi decenni, sotto vari aspetti. Questo le ha fatto male?
“Purtroppo alcuni comportamenti non corretti sono lo specchio di un malcostume generale, non soltanto della classe politica. Certo è che chi decide di impegnarsi ha il dovere di ascoltare tutti, senza distinzioni, di rispettare i legittimi interessi dei privati, ma di far prevalere il bene pubblico, di non cercare la visibilità ma di valorizzare il lavoro comune, di richiedere un giusto compenso senza arricchirsi”.
Cosa le mancherà maggiormente a partire dal prossimo 10 giugno, ossia dal giorno dopo le elezioni?
“Mi mancheranno un po’ le persone e le esperienze che ho vissuto, ma la mia vita è ancora ricca e potrò mettere a frutto in un altro modo quanto ho imparato”.
Un’ultima domanda: quale futuro intravede per Abbadia Lariana? E quale messaggio vorrebbe lasciare ai prossimi pubblici amministratori?
“Il futuro di un paese che diventerà ancora più bello: la ciclopista, la passerella a lago verso Lecco, i sentieri… Un paese più bello, in cui stare bene. Un messaggio? Vorrei affidare all’impegno dei futuri amministratori questa comunità con tutte le persone che ne fanno parte, soprattutto le più fragili”.
Grazie Cristina!
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